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  • giovedì 18 aprile 2024

Primo vertice di maggioranza per Conte. Obiettivo allargare il perimetro della coalizione

 


 


Si è svolto a Palazzo Chigi il primo vertice di maggioranza convocato dal premier Giuseppe Conte dopo il voto di fiducia in Aula al Senato. Alla riunione hanno preso parte i capi delegazione dei partiti con l’unico obiettivo, fino ad ora, di allargare il perimetro di una maggioranza asfittica al Senato.  I numeri emersi dal voto a Montecitorio e Palazzo Madama consegnano infatti  al governo una maggioranza, anche se solo alla Camera assoluta, mentre al Senato l’equilibrio risulta precario, con un partito, Italia Viva, che si è tirato fuori dalla coalizione, senza essere sostituito da un altro Gruppo. "L’Italia non ha un minuto da perdere. Subito al lavoro per superare l’emergenza sanitaria e la crisi economica" ha twittato il presidente del Consiglio al termine di una convulsa giornata che ha visto il governo incassare la fiducia al Senato con 156 voti a favore, 140 contrari e 16 astenuti.


"Ora l’obiettivo è rendere ancora più solida questa maggioranza" ha scritto il premier, "priorità a piano vaccini, Recovery Plan e dl ristori".  La fiducia al governo Conte è stata votata anche da Maria Rosaria Rossi e Andrea Causin, senatori di Forza Italia. Dopo il caso di Renata Polverini, è scoppiato in particolare quello della senatrice azzurra Rossi, considerata fedelissima di Silvio Berlusconi. Il capogruppo Pd a Palazzo Madama, Andrea Marcucci, avverte che "la maggioranza esiste ma non pensiamo di poter governare in questa situazione. Ci vuole una riflessione del presidente Conte, ci vuole un patto di legislatura chiaro. Dobbiamo dimostrare che questa è una maggioranza che ha idee chiare, in grado di coinvolgere gruppi e singoli parlamentari” dice a L’aria che tira su La7. 


Goffredo Bettini, a L’intervista di Maria Latella su SkyTg24, osserva che il voto del Parlamento sul governo "è un buon punto di partenza", adesso "se durante questa emergenza si allargherà la maggioranza, si consoliderà il quadro, significa che potremo fare un patto di legislatura fino alla fine e un riassetto del governo. Se non accadrà non abbiamo paura delle elezioni, che sono l’ultima risorsa democratica".


 


 

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