Covid, fuga in campagna
Aumentata, secondo i dati Coldiretti, del 29% la ricerca di abitazioni fuori dalle grandi città in piccoli comuni e borghi
Appena lo 0,3% dei contagi colpisce le campagne dove in molti sognano di trasferirsi per sfuggire ai pericolosi assembramenti delle grandi città senza limitare la possibilità di movimento, grazie ai grandi spazi disponibili. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base delle denunce complessive di infortunio da Covid 19 al 31 dicembre 2020 registrate dall’Inail che evidenzia come la percentuale più bassa di contagi tra le diverse attività si sia verificata proprio in agricoltura dove peraltro non si è mai smesso di lavorare durante l’anno per garantire le forniture alimentari degli italiani. Il lavoro in campagna risulta essere più sicuro perché garantisce il rispetto delle distanze che nelle aree rurali – sottolinea la Coldiretti – si misurano in ettari e non in metri ma ad essere meno pericolosa è anche la vita nei borghi rispetto alle metropoli segnate da una forte densità di popolazione. Nei 5500 piccoli comuni italiani con meno di 5mila abitanti il distanziamento è infatti garantito – precisa la Coldiretti – per i 10 milioni di abitanti che dispongono di oltre il 54% del territorio nazionale mentre i restanti 50 milioni devono dividersi il resto dello spazio. Il risultato è che – continua la Coldiretti – si è verificato un aumento del 29% delle ricerche di case in campagna, nei borghi e nei piccoli comuni per la voglia di maggior sicurezza e ma anche di una migliore qualità della vita, secondo l’analisi dell’Ufficio Studi Idealista rispetto al periodo pre-Covid. Un situazione di maggiore tranquillità riconosciuta dallo stesso ultimo DPCM che, come chiarito dalla FAQ del Governo, consente – precisa la Coldiretti – a chi vive in un Comune fino a 5.000 abitanti di spostarsi anche entro i 30 km dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un’altra Regione o Provincia autonoma), con il divieto però di recarsi nei capoluoghi di Provincia. Inoltre anche a chi vive in città è offerta la possibilità di muoversi per lo svolgimento di attività lavorativa su superfici agricole, anche di limitate dimensioni, adibite alle produzioni per autoconsumo, non adiacenti a prima od altra abitazione anche al di fuori del Comune ovvero della Regione di residenza, sia per i residenti nelle zone rosse che arancioni.
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