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  • giovedì 1 maggio 2025

Alitalia, saltato l’incontro tra Commissari straordinari e sindacati

 


Annullato all’ultimo l’incontro "informale" tra commissari straordinari e sindacati che si sarebbe dovuto tenere mercoledì a Roma. Il vertice era stato convocato, subito dopo la pausa estiva, proprio perché per Alitalia adesso bisogna stringere. Il 15 settembre è prevista la presentazione del piano di rilancio della compagnia, elaborato dalla cordata composta di Ferrovie dello Stato, Delta Airlines, ministero dell’Economia e Atlantia. Lunedì 23 settembre, invece, scadono gli ammortizzatori sociali: la cassa integrazione riguarda complessivamente circa 1.010 dipendenti (90 piloti, 850 unità del personale di terra e 70 del personale di cabina).


La conclusione della cig per i lavoratori della compagnia aerea preoccupa moltissimo i sindacati. “Alitalia non ha un tempo infinito davanti a sé, i soldi in cassa pian piano stanno finendo. Auspichiamo una soluzione il prima possibile, servono scelte rapide e importanti per tutelare l’occupazione, e un piano industriale di sviluppo”, spiega il segretario nazionale della Filt Cgil Fabrizio Cuscito: “Avremmo bisogno di un governo che possa prendere delle decisioni, un esecutivo autorevole e forte che possa decidere sul futuro della compagnia ed evitare una crisi occupazionale. Abbiamo bisogno di un governo che possa assumersi le proprie responsabilità”. Cuscito rileva anche la necessità che i commissari smentiscano "gli scenari di piani industriali usciti che parlavano di migliaia di esuberi e concentrazione del perimetro".


L’attuale stato di salute di Alitalia sembra discreto, considerando che al 31 luglio scorso in cassa c’erano ancora 413 milioni di euro. Ma il futuro per i 12 mila dipendenti della compagnia (cui si aggiungono altri 9 mila tra indotto, e servizi vari) è ancora tutto da definire, a partire dall’incontro di verifica che doveva svolgersi col partner industriale, la Delta Airlines, e che è stato anch’esso rinviato alla fine del mese. I nodi da sciogliere sono infatti tanti: la gestione degli esuberi (che potrebbero arrivare a 2.800), lo sviluppo del lungo raggio (con nuove rotte verso Nord America e Cina) e il miglioramento dei servizi a terra, la riorganizzazione della flotta (che Delta vorrebbe ridurre da 118 aeromobili a non più di cento), la governance (con l’individuazione del nuovo amministratore delegato della compagnia).


Nell’ultimo periodo il sindacato non ha incontrato il governo né l’azienda. “Ribadiamo la necessità di essere chiamati prima del 15 settembre e della presentazione del piano per capire cosa succede”, riprende il segretario nazionale della Filt Cgil:“Ci preoccuperebbe molto che i rappresentanti dei lavoratori non venissero sentiti prima dell’elaborazione. Non ci vorremmo trovare nella situazione in cui viene fatto un piano senza essere stati consultati. Non ci vogliamo trovare di fronte a un prendere o lasciare”. In particolare, aggiunge, “ci aspettiamo un’interlocuzione da parte dei vari ministeri interessati: i ministeri dello Sviluppo economico, dei Trasporti e del Lavoro. Abbiamo bisogno di una regia governativa”.


 

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