Delitto dello chef Zamperoni, sotto torchio la prostituta mentre si cerca il protettore

Non sono finite le indagini sulla morte di Andrea Zamperoni, il capo chef di Cipriani Dolci a New York, dopo l’arresto di Angelina Barini, la quarantunenne prostituta accusata di avergli fornito in un ostello del Queens una overdose letale di droghe durante un incontro sessuale. Gli investigatori stanno cercando il suo protettore, che secondo la versione della donna le avrebbe impedito di chiamare la polizia dopo lo svenimento dello chef, ed altre persone che occasionalmente derubavano i clienti della prostituta dopo che erano stati drogati. Barini ha riferito che era stata discussa anche l’idea di tagliare e occultare il cadavere, ritrovato poi avvolto in un lenzuolo dentro una pattumiera e ormai in stato di decomposizione dopo ben quattro giorni. Nella stanza sono stati ritrovati un liquido rosa, tubicini di vetro, bottiglie di candeggina, una sega elettrica e una valigia vuota: elementi che sembrano confermare l’agghiacciante ipotesi.
Intanto Angelina Barini resta in carcere senza possibilità di rilascio su cauzione, come ha stabilito lunedì il magistrato federale che si sta occupando del caso e che l’ha accusata di cospirazione per distribuzione, e possesso per spaccio, di una o più sostanze contenenti anche fentanyl: si tratta del potente analgesico oppioide sintetico responsabile in Usa di una vera e propria strage.
La donna si è presentata in tribunale vestita con tuta e scarpe da ginnastica, rispondendo a monosillabi. L’avvocato che le è stato assegnato, Mildred Whalen, non ha ancora determinato con esattezza di che nazionalità sia. Nessuna dichiarazione di colpevolezza, ma alla polizia aveva detto di essere una prostituta e di aver dato al trentatreenne Zamperoni ecstasy liquida dopo che lui l’aveva pagata per un incontro sessuale. Secondo le forze dell’ordine, Barini è stata arrestata più di 24 volte per il possesso di oggetti rubati o di droghe illegali. L’arresto più recente risale al 19 dicembre quando, riporta il New York Times, la donna è stata fermata per taccheggio. Dall’Italia intanto arrivano le prime reazioni. "Non ci credo. Non sono cose vere, quindi a me non interessano", ripete nella sua casa di Casalpusterlengo (Lodi) Oriella Ave Dosi, la madre di Andrea. "In queste ore - prosegue la donna - hanno detto che noi genitori eravamo andati a New York e invece siamo qui: non sono cose vere".
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