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  • giovedì 1 maggio 2025

"Stop affollamento" , compaiono striscioni di protesta alle stazioni metro di Roma

Ad Anagnina, Battistini, Jonio, Rebibbia e Laurentina sono comparsi striscioni che denunciano la condizione dei trasporti nella città di Roma. Vicino agli striscioni delle gigantografie con l’aquila del simbolo di Confindustria trasformata in avvoltoio. L’azione, rivendicata dal Fronte della Gioventù Comunista (Fgc), dal Collettivo Militant e dal Collettivo Tanas, lancia l’appuntamento per la mobilitazione convocata per Sabato 24 alle 14.30 sotto la sede della Confindustria all’Eur dall’Assemblea dei Lavoratori Combattivi. 


“Nelle ultime settimane a Roma abbiamo assistito al collasso di un trasporto pubblico già stremato da anni di privatizzazioni, tagli e malagestione da parte delle amministrazioni comunali e delle dirigenze di Atac. A farne le spese, come al solito, sono stati gli studenti e i lavoratori che, al normale disagio di chi ogni giorno prende i mezzi a Roma, hanno dovuto sommare l’aumento del rischio Covid per via del sovraffollamento”, dichiarano le organizzazioni in una nota. 


“In questo momento in cui i contagi crescono e si torna a parlare di nuovo lockdown sarebbe necessario aumentare corse e personale con ingenti stanziamenti. Invece il trasporto pubblico, così come la sanità, la scuola e gli altri servizi essenziali per la stragrande maggioranza della popolazione, non rientrano nelle priorità di Governo, Regione e Comune. La maggior parte dei fondi erogati dall’inizio dell’emergenza sono finiti e finiranno nelle tasche della Confindustria e delle imprese, nel frattempo si moltiplicano i nuovi focolai per mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro, nelle scuole, sui mezzi di trasporto e nelle strutture sanitarie”, continua la nota. 


“A chi tutti i giorni per campare è costretto a subire questo inferno vogliamo dire di non abbassare la testa perchè è possibile mutare questa situazione. Organizziamoci a partire dalla mobilitazione di Sabato pomeriggio sotto Confindustria: c’è qualcuno che sulla nostra miseria si arricchisce, è ora di andarglielo a dire in faccia”, concludono.


 

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