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  • martedì 29 aprile 2025

Morassut: referendum per dare più poteri alla Capitale

“Purtroppo Roma vive una crisi sistemica che impone di affrontare finalmente il tema della riforma del suo ordinamento, peraltro in concomitanza con l’anniversario del centocinquantenario del suo status di Capitale”. Così il sottosegretario all’Ambiente, Roberto Morassut, intervenendo alla tavola rotonda ‘un futuro politico per Roma’ presso la sede della Camera di Commercio. “Purtroppo – ha spiegato Morassut – il dibattito pubblico su Roma è molto deludente. Viviamo in una povertà di idee e in un’inflazione di nomine di schemi politici astratti che francamente non può che alimentare il più largo disinteresse e l’ampia platea dei cittadini e delle forze reali che hanno a cuore il presente ed il futuro di Roma. Purtroppo va anche ricordato che in questi ultimi dieci anni, mentre nelle altre nazioni europee si è fatta una politica sistemica per le città e per le capitali (che peraltro avevano già una antica tradizione in questo) in Italia abbiamo fatto il contrario. Non abbiamo avuto una politica sulle città e la Capitale ha subito arretramenti sia sul piano delle risorse che delle prerogative. Basti pensare che a fronte della cancellazione della legge 396 che aveva garantito una certa quantità di risorse per investimenti noi abbiamo avuto una legge finta per Roma come la 42 del 2009, la famosa legge della “pajata” di cui la destra porta enormi responsabilità. Questa crisi organica si è tradotta anche in un’arretramento della classe dirigente fino al punto che oggi tutte le forze politiche faticano persino ad individuare candidati adeguati”. “Serve quindi sfrontare il problema di una riforma dell’armatura democratica della metropoli Capitale – continua Morassut – e secondo me questo comporta un tema di riforma costituzionale ed un ampio coinvolgimento popolare anche attraverso un referendum. Tutto deve essere finalizzato a mettere poi Roma sui binari del Green New Deal. Quella è la prospettiva. Modernizzazione nella sostenibilità ambientale e sociale. Questa deve essere la stella polare di un nuovo riformismo civico che metta insieme il meglio della politica riformista e il meglio della società civile. Mi fa piacere vedere qui Stefano Ciafani di Legambiente e Rebecca Spitzmiller della rete ReTake come espressioni del meglio del mondo civico e associativo della Roma di oggi”, conclude. 


 

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