Edilizia di Roma e del Lazio ormai vicina alla catastrofe, il grido d’allarme dei sindacati

“Quello che sta emergendo è un quadro devastante per l’economia e per l’occupazione regionale. Nel settore delle costruzioni in questi giorni stanno arrivando migliaia di domande di cassa integrazione”. Parole di Nicola Capobianco, segretario generale della Filca Cisl di Roma e Fabio Turco segretario generale della Filca Cisl del Lazio. “Il sindacato chiede che, nelle more di una ripresa, al momento tutt’altro che prossima, sia data al comparto la dovuta attenzione, assicurando di vigilare per il totale rispetto delle disposizioni per la sicurezza dei lavoratori. Ad oggi nel Lazio le domande di cassa integrazione inviate da parte delle aziende iscritte alla Cassa Edile ed all’Edilcassa sono state 3.578 che interessano oltre 20mila lavoratori edili sui 36672 iscritti (23mila a Roma, 5041 a Frosinone, 4141 a Latina,2271 a Rieti e 2219 a Viterbo) con una media percentuale regionale di circa il 60% con una punta massima a Latina. Dati e numeri imponenti. Le cifre sono in continuo aggiornamento perché quotidianamente arrivano domande di imprese che aprono la procedura di cassa integrazione. Gran parte del settore delle costruzioni è fermo, ma il nostro pensiero va a tutte le maestranze che in questo momento tragico stanno lavorando, soprattutto nelle opere di pubblica utilità, impegnati in opere di manutenzioni ospedaliere. Numeri a parte – dicono i sindacati – agli operai che stanno lavorando nei pochi cantieri attivi bisogna garantire la massima protezione, perché sulla loro sicurezza non tollereremo scorciatoie o distrazioni da parte delle imprese. Il nostro timore è che ci siano piccoli cantieri privati, spesso poco visibili e dove la strutturazione organizzativa interna è alquanto improvvisata, nei quali si continua a lavorare, con forti dubbi da parte nostra sulla reale osservanze delle disposizioni di sicurezza previsti dalla normativa. Per i lavoratori in cassa integrazione invece chiediamo tempi brevissimi per l’erogazione delle somme. Fondamentale in questo senso l’accordo sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil con il sistema bancario Abi, che prevede l’anticipo degli importi di cassa integrazione. Ora attendiamo l’elenco degli istituti di credito che si convenzioneranno, sperando che il sistema delle banche risponda compatto. In questo momento complesso e delicato è necessario dare la certezza del reddito alle famiglie con il ricorso alla cassa integrazione e nello stesso tempo dare il respiro economico alle aziende già duramente provate da dodici anni di crisi del settore. Abbiamo di fronte una grande sfida mai affrontata prima. Serve un grande impegno, prima per sconfiggere questo maledetto nemico invisibile, ma subito dopo serve un grande patto sociale per ridisegnare questo paese, riscrivendo nuove regole sul lavoro e sull’economia, perché nulla sarà come prima”.
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