Di Stefano(Casapound) non s’arrende: “Siamo all’Esquilino da 16 anni, restiamo”

“Siamo qui da 16 anni e abbiamo intenzione di restare qui. Se qualcuno vuole fare questo sgombero, vediamo cosa succede quel giorno. Il movimento è nato sulle barricate di questa occupazione che è e resta un simbolo”. Lo ha detto il vicepresidente di CasaPound Simone Di Stefano, che, a fronte della possibile notifica di sgombero della sede storica dell’associazione all’Esquilino in arrivo per la prossima settimana, ha proposto una soluzione di mediazione: “se si vuole trovare una soluzione, la si può trovare tranquillamente assegnando lo stabile alle famiglie che lo occupano – ha spiegato Di Stefano nel corso del presidio di solidarietà convocato di fronte alla struttura”. “Lo affittassero a un affitto calmierato alle famiglie che vivono qui dentro”, ha aggiunto. CasaPound convoca un presidio di solidarietà a difesa dell’immobile occupato nel quartiere Esquilino e annuncia il ricorso contro il sequestro preventivo dello stabile. “Faremo ricorso nelle sedi opportune – ha annunciato -. A Roma ci sono decine di sgomberi da fare, centinaia di palazzi occupati, una lista della Prefettura stabilisce la priorità degli sgomberi e questa operazione è un attacco politico per portare CasaPound in cima a quella lista. Noi non sapevano nulla neanche dell’indagine, ma si tratta di un attacco politico del successore di Luca Palamara, Eugenio Albamonte, anche lui di Area, una corrente della magistratura che non si è sforzata neppure di cambiare il carattere grafico sul proprio sito rispetto a quello del Pd”, ha attaccato Di Stefano. Rispetto alle minacce social condivise dai consiglieri M5S Di Stefano ha minimizzato: “È pieno di matti sui social, non ci dobbiamo dissociare, perché non siamo mai stati associati ai matti. Chi va in giro a minacciare le persone è un matto, un sociopatico. Casapound cosa c’entra? Per quanto ne so potrebbe essere anche uno dei centri sociali travestito”. Alla sindaca Raggi, ha aggiunto Di Stefano “auguriamo non venga mai torto neanche un capello. È il sindaco di Roma, fa il suo lavoro, è in campagna elettorale e se la prende con Casapound”, ha concluso.
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