Coronavirus, sindacati tribunale Roma pronti a stato d’agitazione

“Emanare, con immediatezza e senza indugio, disposizioni volte a ridurre l’attività giudiziaria ivi compresa la celebrazione delle udienze penali e civili, al fine di concedere in modo più ampio possibile il lavoro agile, con riferimento al numero di giorni settimanali per ciascun lavoratore”. L’istanza sottoscritta dai rappresentanti sindacali della Rsu del tribunale di Roma è stata inviata al ministro della giustizia e per conoscenza al presidente del tribunale della Capitale ed al dirigente della cittadella giudiziaria.
Nella comunicazione si spiega: “Signor ministro, considerato che l’andamento dell’epidemia sta avendo una crescita preoccupante, visto inoltre che l’incontro tra questa Rsu con il presidente ed il dirigente del Tribunale di Roma ha avuto un esito deludente, poiché si intende concedere il lavoro agile per un numero di giorni assolutamente esiguo (1-2gg alla settimana e solo per le categorie fragili) ed inaccettabile, rispetto alle esigenze di tutela della salute dei lavoratori, privilegiando l’attività giudiziaria, che se non subirà un rallentamento causerà il collasso delle cancellerie, essendo la carenza di organico di oltre 400 unità”.
Per tutto questo si richiede pertanto di “emanare, con immediatezza e senza indugio, disposizioni volte a ridurre l’attività giudiziaria ivi compresa la celebrazione delle udienze penali e civili, al fine di concedere in modo più ampio possibile il lavoro agile, con riferimento al numero di giorni settimanali per ciascun lavoratore”.
E poi – si sottolinea – “la salute è un diritto la cui tutela trova diretto fondamento nella Costituzione (art. 32), diritto di fronte al quale non può essere anteposta l’attività giudiziaria, né tantomeno interessi di categorie professionali”. La Rsu è prossima alla proclamazione dello “stato di agitazione ed azioni collettive a difesa della salute dei lavoratori”.
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