Tutte le notizie dell’11 gennaio

Divario Nord-Sud, un peso sulla vita
Quasi 13.000 istituzioni pubbliche e 3,5 milioni di lavoratori impegnati nel complesso nell’amministrazione, ma l’Italia dei servizi resta divisa in due con prestazioni maggiori e più efficienti al Nord rispetto alle Regioni del Sud. E’ quanto emerge dalla Relazione 2019 al Parlamento e al Governo del Cnel secondo la quale comunque in generale "i servizi delle pubbliche amministrazioni centrali e locali a cittadini e imprese hanno un elevato peso economico rispetto alla qualità delle prestazioni erogate". Tra i divari principali ci sono quelli relativi alla sanità e all’istruzione. Sul fronte della salute il Cnel rileva un miglioramento complessivo sulla mortalità tra i 30 e i 69 anni per tumore, diabete e malattie cardiovascolari ma anche una differenza tra le fasce sociali più ricche del Nord e quelle più povere del Sud: tra questi due estremi c’è infatti una differenza di circa 10 anni nell’aspettativa di vita. Che è di tre anni tra Milano e Napoli, se non si guarda alle fasce sociali
Barbagallo (Uil): “Serve un nuovo Patto per il Paese”
Serve un nuovo "Patto per il Paese", e martedì prossimo "è prevista una segreteria unitaria di Cgil, Cisl e Uil per rilanciare le nostre iniziative, e chiedere che i tavoli proposti dal Governo siano pieni di contenuti, dalla riforma fiscale a quella previdenziale, dell’assetto economico e produttivo, alla salvaguardia del territorio e al Sud, rimasto lettera morta per troppi anni". Lo ha detto stamani, a Potenza, il segretario nazionale della Uil, Carmelo Barbagallo, a margine del Consiglio confederale della Basilicata del sindacato.
"È un Paese - ha aggiunto Barbagallo - che si sta sbriciolando, abbiamo bisogno di rimettere in sicurezza il territorio e le imprese, ci sono molti soldi stanziati ma pochi attivati, e c’è un problema di burocrazia da affrontare. Il 2019 è stato un anno di mobilitazione, e ora ci aspettiamo che il Governo - ha concluso - apra in maniera seria i tavoli di confronto, per illustrare tutte le proposte che intende mettere in campo per rilanciare l’economia del Paese".
Iran, velivolo abbattuto da un soldato senza aver ricevuto alcun ordine d’attacco
"Un operatore della difesa aerea ha inviato un messaggio ai suoi superiori. Non ha ricevuto nessuna risposta per 10 secondi e ha deciso di abbattere" l’aereo. Così il comandante delle Forze aerospaziali dei Guardiani della Rivoluzione dell’Iran (i Pasdaran), il generale Amir Ali Hajizadeh, ha ricostruito l’iter che ha portato all’abbattimento del Boeing ucraino. In quel momento, ha spiegato, l’Iran stava monitorando con particolare attenzione lo spazio aereo sopra le proprie basi militari. Quando l’aereo ucraino stava sorvolando vicino a una base nei pressi di Teheran, un ufficiale ha provato a contattare i suoi superiori per avvisarli, ma non è riuscito a contattarli. A quel punto, l’ufficiale aveva solo una manciata di secondi per decidere se l’aereo che stava passando rappresentasse una minaccia oppure no.
Iran, Teheran ammette: aereo ucraino abbattuto per “errore umano”
Le autorità iraniane hanno ammesso, contro ogni previsione, che un “errore umano” ha causato lo schianto del volo di Ukrainian Airlines, uccidendo i suoi 176 passeggeri. Lo ha annunciato la tv di stato iraniana condannando “l’avventurismo americano”.
Teheran ha ammesso all’alba sabato che l’aereo della Ukrainian Airlines che è precipitato mercoledì scorso è stato abbattuto a causa di un errore umano, riferisce la televisione pubblica iraniana. Il dispositivo, secondo l’esercito iraniano, è stato scambiato per un “aereo ostile”. Il Boeing 737 si schiantò con 176 persone a bordo pochi minuti dopo il decollo dall’aeroporto di Teheran.
L’incidente è stato il risultato di un’errore umano e dell ‘”avventurismo USA”, ha detto il ministro degli Esteri iraniano Mohammed Javad Zarif dopo che è stata emessa la dichiarazione militare. “Conclusioni preliminari di un’indagine interna sulle forze armate: un errore umano in un periodo di crisi causato dall’avventurismo degli Stati Uniti ha portato al disastro”, ha scritto Zarif su Twitter, evocando un “giorno triste”. “I nostri profondi rimpianti, scuse e condoglianze al nostro popolo, alle famiglie di tutte le vittime e alle altre nazioni colpite”, ha aggiunto.
Da parte sua, il presidente iraniano Hassan Rohani, ha detto che l’abbattimento dell’aereo ucraino è stata “una grande tragedia e un errore imperdonabile”; l’Iran “si rammarica profondamente” di aver abbattuto il velivolo per errore. Lo ha detto Rohani in un post su Twitter.
“L’indagine interna delle Forze armate ha concluso che i missili purtroppo lanciati a causa di un errore umano hanno causato l’orribile incidente dell’aereo ucraino e la morte di 176 persone innocenti”, ha scritto il presidente iraniano aggiungendo che “le indagini continuano per identificare e perseguire questa grande tragedia e errore imperdonabile”.
Aereo abbattuto da Iran, capo aeronautica: “Avrei voluto morire”
Quando mi sono convinto di quanto fosse accaduto, avrei davvero desiderato morire piuttosto che assistere a un simile incidente”. Così il comandante dell’aeronautica militare della Guardia rivoluzionaria iraniana Amir Ali Hajizadeh riferendosi all’aereo di linea ucraino abbattuto mercoledì scorso dalla difesa di Teheran per un “errore umano” dopo che il velivolo era stato scambiato per “un aereo ostile”, come riferiscono media locali.
Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Fars News, Hajizadeh, in una conferenza stampa tenuta oggi per descrivere le dimensioni dell’incidente ha detto: “Quando ho realizzato ciò era accaduto, avrei davvero voluto essere morto, desiderando di non aver visto mai un simile incidente.
“Abbiamo sacrificato la nostra vita per il popolo e oggi affidiamo a Dio onnipotente il nostro onore e in queste difficili condizioni siamo disposti a spiegare tutto” ha aggiunto.
“Innanzi tutto, – ha proseguito – vorrei dire che le indagini saranno svolte dalla sede centrale e dalla magistratura e che le informazioni saranno complete, spaccheremo il capello e accetteremo qualsiasi responsabilità e qualsiasi decisione presa dalle autorità e ci impegniamo a implementarlo”.
Torna l’incubo Sars, una vittima della polmonite virale in Cina
La Cina ha annunciato il primo decesso legato ai casi di polmonite virale registrati a partire da dicembre dal focolaio individuato a Wuhan, nell’Hubei. L’infezione è stata attribuita a un nuovo tipo di virus della stessa famiglia della Sars, che tra il 2002 e il 2003 uccise oltre 700 persone tra Cina e Hong Kong. La Commissione sanitaria di Wuhan ha spiegato che 41 persone sono state diagnosticate con i sintomi della polmonite virale: oltre alla prima vittima, 7 restano in condizioni gravi e due sono state dimesse.
Libia, Serraj a Roma incontra Conte
Il capo del governo d’Accordo libico (GNA) Fayez al Serraj “arriva oggi in Italia per incontrare il premier Giuseppe Conte”. Lo riferisce oggi la Repubblica sottolinenado come si riuscita Roma a rimediare rapidamente alla gaffe diplomatica che aveva portato soltanto tre giorni fa il Serraj a cancellare una visita a Roma irritato dall’eccessiva accoglienza riservata dal governo italiano al suo rivale, il generale della Cirenaica Khalifa Haftar.
All’ordine del giorno, secondo il quotidiano, ci sono innanzitutto due temi, il cessate-il-fuoco proposto da Turchia e Russia, che dovrebbe scattare alla mezzanotte di domenica. E poi la “Conferenza di Berlino”, ovvero il processo politico che dovrebbe portare a un evento politico organizzato dall’Onu e dalla Germania per riprendere il confronto interrotto dall’offensiva militare lanciata da Haftar il 4 aprile del 2019.
Il lavoro e le indicazioni dell’ambasciatore a Tripoli, Giuseppe Buccino, e del direttore dell’Aise Luciano Carta, hanno permesso all’Italia di ricucire la mini-crisi con Tripoli, secondo la Repubblica. Un ruolo decisivo da parte libica lo hanno avuto il ministro degli Esteri Mohammed Siala e il vice-presidente libico Ahmed Maitig, un leader politico molto vicino da sempre all’Italia.
Una fonte libic, citata da la Repubblica, riferisce che “adesso bisogna capire di quali contenuti l’Italia riempirà la sua azione politica. Ha ragione il ministro Di Maio quando dice che non servono più photo opportunity, incontri organizzati per la stampa. Bisogna passare ai fatti: ma per il momento sembra che si siano state organizzate molte photo opportunity, una dopo l’altra, mentre non capiamo quale sia davvero la strategia dell’Italia. Tutti questi incontri e quelli futuri di Conte e Di Maio a cosa serviranno?”.
Le critiche del governo di Tripoli all’Italia hanno chiaramente una ragione di fondo: Conte non ha mai appoggiato Serraj come lui stesso avrebbe voluto, ovvero fornendo armi al governo legittimo – riconosciuto dall’Onu – per difendersi. “Ma a questo punto con le armi offerte dai turchi noi siamo in grado di difenderci meglio”, continua la fonte di Tripoli, “mentre dall’Italia vorremmo una maggiore chiarezza politica per frenare l’avanzata militare di Haftar e riprendere a far parlare la politica”.
Da domenica intanto in tutta la Libia dovrebbe scattare la tregua chiesta da Putin e Erdogan. Fino ad ora in Libia si continua a combattere su tutti i fronti: a Est da Sirte verso Misurata, che è stata costretta a imporre un coprifuoco da mezzanotte alle 8 di mattina proprio perché le condizioni di sicurezza in città sono peggiorate. Attorno a Tripoli invece le milizie che difendono il governo Serraj sono sempre sotto pressione: ieri sarebbero stati uccisi alcuni mercenari siriani trasferiti dai turchi per combattere a difesa di Serraj. Mentre dall’altra parte sembrano scomparsi i mercenari russi della Wagner, sostituiti al momento dai meno abili soldati ciadiani e sudanesi che Haftar ha spostato anche in prima linea.
Libia, Di Maio chiede un cessate il fuoco immediato
L’Italia chiede che le parti coinvolte nel conflitto in Libia rispettino un cessate il fuoco immediato. Lo ha detto via Facebook il ministro degli Esteri Luigi di Maio. ’’In questi giorni ho letto tante invettive gratuite contro il Governo per lo scarso ruolo a livello internazionale dell’Italia, ma sulla Libia abbiamo già ricevuto a Roma tutti gli attori principali. E sediamo ai tavoli importanti che ci consentono di chiedere alle parti un cessate il fuoco immediato’’, ha detto il titolare della Farnesina. “Qualche giorno fa, nel mio incontro a Istanbul con il ministro turco Cavusoglu, abbiamo convenuto sul fatto di lavorare a un tavolo Russia, Turchia e Italia per la Libia. Avevamo chiesto anche di coinvolgere nella conferenza di Berlino i paesi limitrofi alla Libia. E siamo contenti che l’Algeria sia stata coinvolta. Ora speriamo anche negli altri’’, ha aggiunto Di Maio.
Descolarizzazione a livelli record. L’allarme da un Rapporto della Cgia di Mestre
I ’descolarizzati’ in Italia sono stati 10 volte superiori ai cervelli in fuga: nel 2018 sono stati 62mila circa i cervelli in fuga che hanno lasciato l’Italia per trasferirsi all’estero e 598mila giovani in età compresa tra i 18 e i 24 anni che hanno abbandonato precocemente l’attività scolastica, rischiando di finire ai margini della società. E’ il nuovo allarme lanciato dall’Ufficio studi della Cgia. “Premesso che perdere oltre 60mila giovani diplomati e laureati ogni anno costituisce un grave impoverimento culturale per il nostro Paese, è ancor più allarmante che quasi 600mila ragazzi decidano di lasciare gli studi anticipatamente. Un numero, quest’ultimo, 10 volte superiore al primo", avverte il coordinatore della Cgia Paolo Zabeo. "Un problema, quello dei descolarizzati, che stiamo colpevolmente sottovalutando, visto che nei prossimi anni, anche a seguito della denatalità in atto, le imprese rischiano di non poter contare su nuove maestranze sufficientemente preparate professionalmente. Un problema che già oggi comincia a farsi sentire in molte aree produttive, soprattutto del Nord”, aggiunge.
Sebbene negli ultimi anni ci sia stata una contrazione del fenomeno, un elevato numero di giovani continua a lasciare prematuramente la scuola, anche dell’obbligo, concorrendo ad aumentare la disoccupazione giovanile, il rischio povertà ed esclusione sociale. Una persona che non ha un livello minimo di istruzione, infatti, è in genere destinata per tutta la vita ad un lavoro dequalificato, spesso precario e con un livello retributivo molto basso, rispetto a quello cui potrebbe aspirare, almeno potenzialmente, se possedesse un titolo di studio medio-alto.
“Peraltro – segnala il segretario della Cgia Renato Mason - un Paese che aspira ad essere moderno, oltre a poter contare sull’utilizzo di tecnologie avanzate, è altrettanto importante che possa avvalersi di una manodopera qualificata. Altrimenti, c’è il pericolo di un impoverimento generale del sistema Paese e, in misura ugualmente preoccupante, di una marginalizzazione di molti soggetti che difficilmente potranno essere reintegrati attivamente nella nostra società. Tutti gli esperti, infatti, sono concordi nel ritenere che la povertà educativa e la povertà economica sono strettamente correlate”.
Le cause che determinano l’abbandono scolastico sono principalmente culturali, sociali ed economiche: i ragazzi che provengono da ambienti socialmente svantaggiati e da famiglie con uno scarso livello di istruzione hanno maggiori probabilità di abbandonare la scuola prima di aver completato il percorso di studi. C’è anche un fattore di genere: ad abbandonare precocemente la scuola sono più i maschi che le femmine.
Sebbene la fuga dai banchi di scuola sia in calo in tutta Europa, nel 2018 l’Italia si colloca al terzo posto tra i 19 paesi dell’Area dell’euro per abbandono scolastico tra i giovani in età compresa tra 18 e 24 anni. Se da noi la percentuale è stata del 14,5 per cento (pari a circa 598 mila giovani), solo Malta (17,4 per cento) e Spagna (17,9 per cento) presentano dei risultati peggiori ai nostri. La media Ue si attesta all’11 per cento. Tra il 2008 e il 2018 la contrazione del fenomeno in Italia è scesa del 5,1 per cento, pressoché in linea con la media Ue (-5,3 per cento).
A livello territoriale italiano sono le regioni del Sud a registrare i livelli più elevati di abbandono scolastico. Nel 2018 in Sardegna il 23 per cento dei giovani ha lasciato la scuola prima del conseguimento del titolo di studio (diploma professionale, diploma di maturità, etc.). Seguono la Sicilia con il 22,1 per cento e la Calabria con il 20,3 per cento. Preoccupa la situazione di quest’ultima regione che rispetto a quasi tutte le altre è in controtendenza rispetto al dato relativo al 2008: l’abbandono scolastico in questi ultimi 10 anni è aumentato dell’1,8 per cento. Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia (entrambe con il 8,9 per cento), Abruzzo (8,8 per cento) e Umbria (8,4 per cento) sono le regioni più virtuose.
Nel complesso è il Nordest l’area che soffre meno di questo fenomeno sia per incidenza percentuale di abbandono scolastico (10,6 per cento) che per il più basso numero di ’uscite’ premature.
Tutti i detenuti eccellenti e le loro attività collaterali al carcere
Alberto Stasi centralinista, Cosima e Sabrina Misseri sarte, Olindo Romano addetto alla cucina, la moglie Rosa Bazzi un po’ lavora il cuoio, un po’ fa l’inserviente, Massimo Bossetti tecnico rigeneratore di macchine per caffè espresso: è il lavoro in carcere di alcuni detenuti che hanno "resistito" a lungo sulle prime pagine dei quotidiani, dividendo l’Italia tra innocentisti e colpevolisti. Stasi, responsabile dell’omicidio a Garlasco (2007) della fidanzata Chiara Poggi, è al call center di una nota compagnia telefonica nel carcere di Bollate, Olindo e Rosa, quelli della strage di Erba (2006), sono rispettivamente nelle carceri di Opera e Bollate. In quest’ultimo carcere è anche Bossetti, condannato per l’omicidio di Yara Gambirasio (2010), che è alle prese con la rigenerazione di vecchie macchine da bar per caffè espresso. Salvatore Parolisi, condannato per l’omicidio della moglie Melania Rea (2011), frequenta a Bollate un stage per essere inserito nello stesso call center nel quale lavora Stasi.
Oman, morto il sultano Qabus all’età di 79 anni, nominato successore
E’ morto all’età 79 anni Qabus bin Said al Said, sultano dell’Oman. Lo ha reso noto il palazzo reale omanita aggiungendo che “il Consiglio della famiglia reale ha nominato come successore Heitham bin Tareq al Said”, cugino dello scomparso che occupava la carica di ministro della Cultura.
Il sultano dell´Oman, ricco stato petrolifero della penisola arabica, era il sovrano più longevo del mondo arabo. Era salito al trono nel 1970 con un golpe bianco che ha spodestato il padre, Said bin Taimur. Qabus è considerato uno dei pilastri della politica in Medio Oriente negli ultimi anni: ha mantenuto un ruolo neutrale svolgendo spesso il ruolo di mediatore nelle dispute regionali.
Il suo successore, ritenuto la mente della “Economic Vision Oman 2040”, ha già giurato sulla costituzione, come ha riferito il quotidiano locale al Watan.
L’agenzia di stampa ufficiale ha riferito che la morte è avvenuta ieri sera.
Conte: “Spazio settore strategico, volano crescita e sviluppo”
Per l’Italia le politiche relative allo spazio e all’aerospazio sono fondamentali per compiere passi avanti nello sviluppo e nell’innovazione e quindi per migliorare i servizi ai cittadini. E’ il messaggio che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in collegamento con la stazione spaziale internazionale, ha trasmesso all’astronauta italiano, Luca Parmitano.
Il premier ha ricordato l’impegno dell’Italia nel settore dello spazio, il riordino della governance delle politiche spaziali e aerospaziali, avvenuta con una legge del 2018, e gli investimenti effettuati. “L’efficacia della nuova governance ha consentito all’Italia, con la sottoscrizione di ben 2,282 miliardi di euro, record storico di contribuzione, di mantenere la posizione di 3° Paese contributore nello scorso Consiglio Ministeriale dell’Agenzia Spaziale Europea che si è svolto a Siviglia a novembre 2019”. Conte haricordato come l’Italia sostenga finanziariamente da oltre 50 anni la ricerca spaziale ed aerospaziale “orientata allo sviluppo di tecnologie, che ci hanno consentito di avere una crescente consapevolezza del nostro pianeta, dell’universo in cui siamo immersi e delle potenzialità offerte dallo spazio in termini di servizi e applicazioni a favore dei cittadini e delle istituzioni”. Anche in questo settore, ha detto ancora Conte “abbiamo la consapevolezza dell’importanza di fare squadra, fare sistema, tra istituzioni e filiera industriale. Sarà così possibile conseguire gli obiettivi di crescita ed occupazione che il settore spaziale può offrire, quale volano per lo sviluppo e l’innovazione”.
Azzolina dopo il giuramento da ministro: “La scuola va migliorata, ma non stravolta”
“Da oggi comincia un lavoro nuovo al Ministero. Cambia il ruolo, aumentano le responsabilità, ma lo spirito è lo stesso con cui ho avviato la mia attività già da sottosegretaria: determinazione, ascolto, tanta passione per un mondo che sento mio. E una convinzione: la scuola italiana funziona. Va migliorata, ma non stravolta”. Lo scrive su Facebook il neo ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, che oggi pomeriggio al Quirinale ha giurato nelle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“La scuola ha bisogno di cura, di semplificazione, di rapidità nelle decisioni, di visione. E di concretezza: farò in modo che il Ministero torni ad essere un punto di riferimento operativo per le scuole. Daremo supporto a chi tutti i giorni sta nelle segreterie, negli uffici di dirigenza, nelle classi e spesso deve correre dietro alla burocrazia, ai ricorsi, alle disfunzioni del sistema. Soprattutto metterò gli studenti al centro di ogni mia decisione. La scuola è per loro”, ha aggiunto.
Direttore Lancet: Greta ha detto la verità in faccia ai potenti
Il merito di Greta Thunberg è quello di aver detto la verità sul futuro del pianeta ai “potenti” della terra. Il direttore di Lancet, Richard Horton – ospite dell’Istituto Mario Negri di Milano per discutere di salute planetaria con Giuseppe Remuzzi e Walter Ricciardi nell’ambito dell’incontro dal titolo: Planetary Health through the lens of Lancet – prende la parte della giovanissima attivista svedese.
“Greta Thunberg ha mobilitato un’intera generazione: a lei va riconosciuto il merito di aver detto la verità in faccia ai capi delle nazioni”, sostiene Horton a margine dell’incontro. “‘Dire la verità’, ‘agire adesso’ e ‘andare oltre la politica’ sono i miei mantra e Greta incarna alla perfezione questi tre concetti”, osserva il direttore di Lancet. “Alla sua generazione ha aperto gli occhi sulle minacce che affronta il pianeta. Alla sua giovane età è riuscita a generare una mobilitazione politica maggiore di quello che siamo riusciti a fare noi più grandi di lei. Le dobbiamo molto”.
L’incontro, cui ha preso parte Richard Horton, è stato il primo evento promosso dall’Italian Institute for Planetary Health – IIPH, frutto dell’unione tra l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS e l’Università Cattolica del Sacro Cuore con la partecipazione di Vihtali, spin off dell’Ateneo.
Presiedono l’IIPH Carlo Salvatori, presidente di Lazard Italia e Aviva Italia, i vice presidenti sono Giuseppe Remuzzi, direttore del Mario Negri, e Walter Ricciardi, ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica.
ROMA E REGIONE LAZIO
Rifiuti Lazio, FdI: “Chiusura Colleferro M5S mette Pd all’angolo”
“Alla bomba senza sicura lanciata con l’ordinanza Zingaretti che impone alla Raggi di indicare il sito della nuova discarica di Roma, i pentastellati rispondono con la mina vagante di una possibile proroga dell’attività della discarica di Colleferro. Uno scambio di colpi bassi che attesta lo stato di coma del governo incapace di dare risposte alla nazione”. Così in una nota il gruppo consiliare di Fdi alla regione Lazio. “L’entrata a gamba testa del ministro Costa sulla discarica di Colleferro, dimostra che Zingaretti non è affatto ascoltato ai piani alti. Stupisce constatare che il presidente del Lazio non ha fornito al ministro dell’Ambiente una relazione sulle ragioni indifferibili della chiusura di Colleferro, attualmente la più grande discarica regionale, attiva da oltre un quarto di secolo e sulla gravità dell’inquinamento ambientale di tutto quel territorio. Zingaretti non si occupa dei cittadini del Lazio per dedicarsi agli interessi del Pd, ma non gli riesce nemmeno di fare lo “sparring” partner dell’esecutivo” conclude la nota.
Sanità Lazio, Lega: Zingaretti spieghi divise sexy infermiere
“Nicola Zingaretti intende ridicolizzare le infermiere con le nuove divise prodotte con il 60% in cotone e il 40% in poliestere? Produrrebbero anche irritazioni cutanee su tronco e gambe, oltre all’imbarazzo per le scollature vertiginose”. Così, in una nota congiunta, il capogruppo della Lega in Consiglio regionale del Lazio Orlando Angelo Tripodi e i consiglieri del Carroccio Laura Corrotti, Daniele Giannini, Laura Cartaginese e Pasquale Ciacciarelli.
“Il tutto costerà alla collettività per i prossimi 5 anni ben 77 milioni e 179mila euro. Insomma il caso delle ‘sexy infermiere’, denunciato da Il Tempo e dai sindacati, mette in evidenza delle evidenti criticità: dal materiale all’uso per il personale, quantificabile dalle 6 alle 12 ore consecutive, fino ai camici e ai pantaloni che non possono essere candeggiabili e non sono lavabili ad oltre 60 gradi. Si rompono e si stringono dopo vari lavaggi, lamentano ancora i dipendenti delle Asl Roma 1, 2, 5 e 6, di Latina-Frosinone-Viterbo-Rieti insieme a quelli delle aziende ospedaliere romane Umberto I, San Giovanni-Addolorata, Sant’Andrea e Tor Vergata”, precisano.
“In più non mancano le polemiche anche sulla dotazione della biancheria dei letti di degenza, che non risulta adeguata al fabbisogno dei reparti, tanto da restarne sprovvisti nel fine settimana. Inoltre ci sono persino punti interrogativi sulla fornitura delle leggerissime trapuntine invece delle coperte di lana, queste decisamente utili agli anziani. Presenteremo nelle prossime ore un’interrogazione per sollecitare Zingaretti a correre ai ripari ed a valutare la possibilità di revocare la gara in autotutela, chiedendo un’audizione urgente in commissione Salute e Politiche sociali”, conclude la nota.
Mafia, Trancassini: tentativo di infangare FDI a Latina
“In merito alle dichiarazioni rese da due parlamentari del Partito Democratico sul fenomeno della mafia nella provincia di Latina, siamo sereni e consapevoli del buon lavoro svolto sul territorio e per questo non ci intimorisce il tentativo, non riuscito, di infangare Fratelli d’Italia. Evidentemente il lavoro, la serietà e la competenza che noi di Fratelli d’Italia mettiamo tutti giorni nel nostro impegno politico danno fastidio”. Lo ha dichiarato il deputato e coordinatore di Fratelli d’Italia del Lazio, Paolo Trancassini.
AIP: all’Umberto I Roma bambini senza assistenza specialistica
“Più di 200 bambini affetti da Immunodeficienze Primitive, provenienti da tutta la Regione Lazio e diverse regioni del centro-sud, gruppo di malattie rare con un significativo impatto sulla vita dei bimbi, sono privi di assistenza specialistica dal 1° gennaio. È quanto sta accadendo all’Ospedale Policlinico Umberto I di Roma”. E’ questa la denuncia dell’Associazione Nazionale di Immunodeficienze Primitive (AIP) che ha segnalato il problema direttamente alla Direzione dell’Ospedale e alla Regione durante tutto il 2019.
Nessuna risposta sarebbe giunta da parte della Direzione dell’Ospedale, si afferma, e per questo motivo l’Associazione si è rivolta ad un legale nell’estremo tentativo di avere un cenno di riscontro da parte della Direzione. “Il centro si prende cura di oltre 200 bambini dal 2005, fornendo assistenza anche alle famiglie. – afferma il Presidente Nazionale AIP, Alessandro Segato – . Un’esperienza preziosa acquisita negli anni e soprattutto necessaria per garantire la sopravvivenza delle attività di cura e assistenza dei pazienti senza che si prospetti una interruzione di pubblico servizio. Il nostro obiettivo è tutelare i nostri piccoli pazienti e le loro famiglie e non smetteremo di lottare per loro”.
Roma, Lanzi (Centrosinistra): “Su ex Buffetti Dip. Ambiente dà ragione a cittadini”
“Una gran bella notizia è giunta dal Dipartimento Ambiente di Roma Capitale a seguito della diffida inviata dall’associazione ‘Roma Tutela Roma’ circa il blocco dell’iter autorizzativo del nuovo mega complesso edilizio che dovrebbe sorgere alla Magliana al posto della ex fabbrica ‘Buffetti’. Un passo indietro per ricostruire la vicenda. Attraverso un progetto ai sensi del cosiddetto ‘Piano Casa’, la proprietà della ex ‘Buffetti’ vorrebbe costruire al suo posto, un supermercato e 136 appartamenti, come se la Magliana necessitasse di nuovo cemento e nuovi supermercati, mettendo da parte un percorso di anni che prevedeva al posto di quello stabile la nascita di tanti servizi per il quartiere: da un auditorium, a una piazza attrezzata, a opere stradali di riqualificazione del quadrante. Come se non bastasse, finora la proprietà non ha bonificato il complesso da ingenti quantità di amianto nonostante la pronuncia del TAR (che la obbligava a intervenire) e non ha fatto alcuna indagine per verificare la concentrazione di inquinanti nel suolo e sottosuolo che potrebbero essere stati inquinati dall’attività industriale svolta nel sito”. E’ quanto dichiara Gianluca Lanzi, candidato Presidente del centrosinistra nel Municipio XI.
“Finalmente però – aggiunge – in questi giorni è arrivata una notizia positiva: grazie all’attività del Comitato di quartiere della Magliana, dell’avvocato Carmine De Pietro dell’associazione ‘Roma Tutela Roma’ e all’interessamento del consigliere Marco Palumbo, Presidente della commissione Trasparenza di Roma Capitale, il Dipartimento Ambiente di Roma Capitale ha scritto al Dipartimento Urbanistica intimando di far rispettare la legge e quindi di prevedere che, prima di avviare qualsiasi attività edilizia, si verifichi l’eventuale contaminazione dei terreni dove dovrebbero sorgere le nuove abitazioni. Finalmente si tutela la salute dei residenti e del quartiere e si premia la battaglia dei cittadini che le passate amministrazioni municipali di centrosinistra hanno portato avanti con forza e determinazione. Ed è una battaglia che faccio mia: sarà un punto irrinunciabile del mio programma”.
Al Museo civico di Zoologia i segreti della fotografia notturna
Nell’ambito dell’esposizione fotografica “Carpe Sidera. La Meraviglia del Cielo sulla Bellezza di Roma” in corso al Museo Civico di Zoologia fino al 23 febbraio 2020, il curatore della mostra, l’astrofisico e fotografo Gianluca Masi, astronomo del Planetario di Roma Capitale, terrà due incontri dedicati alla fotografia notturna e ai fenomeni osservati e immortalati nelle sue fotografie.
La partecipazione agli incontri, aperti a tutti fino ad esaurimento dei posti disponibili, è inclusa nel costo del biglietto d’ingresso al Museo. È gratuita invece per i possessori della MIC Card.
L’iniziativa è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
L’incontro in programma sabato 11 gennaio 2020 alle 15.30 avrà come tema “Fotografare il cielo stellato dalla Città: una sfida possibile”. Nonostante la grande quantità di luci artificiali, la città permette di osservare e fotografare eventi astronomici di particolare bellezza. Nel corso dell’incontro Gianluca Masi illustrerà alcuni esempi notevoli, con qualche consiglio utile al fotografo urbano del cielo.
Nella conferenza di sabato 18 gennaio 2020 alle 15.30 dal titolo “Paesaggio urbano e paesaggio celeste: regole per una perfetta armonia”, Gianluca Masi svelerà alcuni segreti e proporrà utili spunti per realizzare immagini di notevole effetto compositivo.
Attraverso l’esposizione di 30 spettacolari fotografie realizzate dall’astrofisico e fotografo Gianluca Masi, astronomo del Planetario di Roma Capitale, la mostra “Carpe Sidera. La meraviglia del cielo sulla bellezza di Roma” accosta le meraviglie del cielo e il fascino monumentale di Roma. Lo splendore del cielo notturno, attraverso alcuni dei suoi più spettacolari fenomeni, si accende su quello di monumenti e simboli della Capitale: dalla Stazione Spaziale che attraversa il cielo sopra Piazza di Spagna alla Superluna che incombe all’orizzonte dell’Altare della Patria, da Venere che tramonta accanto al Cupolone, al graffio di luce di un satellite su Piazza del Campidoglio.
L’obiettivo di Gianluca Masi, in qualità di ricercatore ma anche di appassionato divulgatore scientifico, è quello di recuperare, attraverso la bellezza delle immagini, il dialogo tra la volta celeste e gli spazi urbani, punto di partenza per la salvaguardia di quel tesoro di meraviglie nascoste nel firmamento.
Lazio, Avenali: barriera acchiapparifiuti sul Tevere va avanti
“L’eccessiva produzione di rifiuti e l’insufficiente smaltimento di questi, rappresentano oggi alcune delle crisi ambientali più gravi, e risultano indispensabili politiche efficaci ed incisive, da parte dei Governi e delle Istituzioni. I risultati particolarmente significativi ottenuti con il posizionamento della Barriera Acchiapparifiuti sul Tevere da parte della Regione Lazio, ci hanno dato una bella soddisfazione ed è per questo che abbiamo deciso di prolungare questa sperimentazione fino alla fine di febbraio”. Parole di Cristiana Avenali, Responsabile Contratti di Fiume della Regione Lazio che aggiunge: “già ad oggi i chili di plastica recuperata e poi conferita a Corepla sono stati 500, unendo un prezioso risultato pratico ad un alto valore simbolico dal punto di vista della consapevolezza e dell’educazione ambientale di ognuno di noi, e che ci porterà sicuramente al termine della sperimentazione, ad un posizionamento della barriera più duraturo nel tempo e all’estensione del progetto ad altri corpi idrici del territorio” conclude Avenali.
Roma, Raggi: Coia aggredito da ambulanti, noi andiamo avanti
“Il presidente della Commissione capitolina del Commercio Andrea Coia è stato aggredito da alcuni ambulanti, dopo una riunione in Campidoglio. L’hanno aspettato in piazza, circondato, spintonato e colpito alla testa. Si tratta di una minoranza che non rappresenta la categoria di lavoratori e che va isolata”. Così la sindaca di Roma, Virginia Raggi, su Facebook, che allega anche il video dell’aggressione.
“Stiamo cercando di portare decoro e legalità in città spostando alcune bancarelle posizionate davanti ai monumenti storici. Questo vile episodio di violenza non ci spaventa: noi andiamo avanti per la nostra strada. Le bancarelle fuori legge verranno spostate dalle piazze storiche di Roma: l’abbiamo detto e lo facciamo. Ringraziamo le forze dell’ordine e la polizia capitolina che hanno soccorso Andrea immediatamente”, conclude Raggi.
Roma, Coia (M5S) dopo aggressione: deluso e amareggiato
“Sono deluso ed amareggiato. Un’amministrazione sana che vuole portare avanti un’azione politica viene costantemente minacciata e aggredita con l’unico intento di prevaricare il bene comune”. Lo scrive su Facebook il presidente della Commissione capitolina Commercio, Andrea Coia, aggredito in piazza del Campidoglio da alcuni ambulanti al termine di una riunione a Palazzo Senatorio.
“Non possiamo accettare che non vi sia adeguata tutela per chi vuole dare segnali di legalità ma che regni solo la legge del più forte e del più ignorante. L’amministrazione comunale sta combattendo battaglie importanti e lo fa con coraggio ma è sola e nuda di fronte alle lobbies ed ai singoli che si ritengono proprietari del suolo pubblico. Una concessione non è per sempre e te la devi meritare. Non è un posto di lavoro a tempo indeterminato”, aggiunge.
“Noi stiamo facendo il nostro dovere. Spostare i posteggi è doveroso, ci spiace per i disagi ma non è mai giustificabile un’azione violenta. Abbiamo anche aperto all’individuazione di altri posteggi in luoghi non tutelati e alla riconversione di altro tipo di licenze e il risultato è la follia di persone probabilmente manipolate e fomentate da individui anche peggiori dei loro ignari esecutori”, conclude.
Mostra “Canova” a Roma, nuove aperture serali nei weekend
Fino al prossimo 15 marzo, per soddisfare la grande richiesta del pubblico che, dall’inaugurazione ad oggi, ha superato la soglia dei 90.000 visitatori, la mostra “Canova. Eterna bellezza” proseguirà con le aperture straordinarie serali tutti i sabati e le domeniche fino alle ore 22 (chiusura biglietteria alle 21).
Il prolungamento di orario – che si aggiunge a quello di apertura ordinaria tutti i giorni dalle 10 alle 19 con ultimo ingresso alle 18 – partirà sabato 11 e domenica 12 gennaio, per proseguire sabato 18 e domenica 19 gennaio, sabato 25 e domenica 26 gennaio, sabato 1 e domenica 2 febbraio, sabato 8 e domenica 9 febbraio, sabato 15 e domenica 16 febbraio, sabato 22 e domenica 23 febbraio, sabato 29 febbraio e domenica 1 marzo, sabato 7 e domenica 8 marzo, sabato 14 e domenica 15 marzo 2020.
L’esposizione vanta oltre 170 opere provenienti dalle maggiori collezioni pubbliche e private di Canova che comprendono anche esemplari di artisti a lui contemporanei. Incorniciate all’interno di un allestimento di grande impatto visivo e raccolte in 13 sezioni, le opere in mostra raccontano l’arte canoviana e il contesto che lo scultore trovò giungendo nell’Urbe nel 1779.
La mostra – promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale, prodotta dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia, e organizzata con Zètema Progetto Cultura – è curata da Giuseppe Pavanello e realizzata in collaborazione con l’Accademia Nazionale di San Luca e con Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno.
Per i possessori della MIC card è previsto l’ingresso alla mostra con biglietto ridotto. La MIC può essere acquistata da tutti i maggiorenni che siano residenti o studenti in atenei pubblici e privati o domiciliati temporanei a Roma e nella città metropolitana di Roma e al costo di 5 euro dà diritto per 12 mesi all’ingresso illimitato in tutti i siti del sistema Musei in Comune e a speciali riduzioni, tra l’altro, per le grandi mostre che si svolgono al Museo dell’Ara Pacis e al Museo di Roma.
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