• Quotidiano di informazione
  • giovedì 8 maggio 2025

Sistema sanitario nazionale, inchiesta per le cure agli occhi. Presunti danni erariali per 200 milioni di euro, nei guai tre dirigenti Aifa

Avrebbero imposto limitazioni a un farmaco più economico per curare alcune malattie oculari, provocando un danno all’erario di 200 milioni, pari ai maggiori costi sostenuti dal Servizio sanitario nazionale. E’ l’accusa contestata ad alcuni membri dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco. La Gdf ha notificato ai soggetti coinvolti nell’indagine della Corte dei Conti del Lazio un invito a dedurre per evitare un possibile procedimento penale. Le indagini avrebbero consentito di accertare che i farmaci Avastin e Lucentis avevano la stessa equivalenza terapeutica, come dimostrato da una serie di studi comparativi. Ma nonostante questo, il primo non è stato inserito tra i prodotti rimborsabili dal Servizio sanitario nazionale fino al 2014 e sono state imposte una serie di "ingiustificate limitazioni" al suo utilizzo almeno fino al 2017, causando un aggravio di spesa per lo Stato. Al totale di 200 milioni, dice la Gdf, si è arrivati calcolando la differenza di prezzo tra i farmaci - tra i 600 e i 730 euro per singola dose - in relazione al numero di trattamenti che sono stati effettuati con il Lucentis anziché con l’Avastin. I dirigenti dell’Aifa e i componenti della Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia hanno ora 60 giorni di tempo per fornire la loro versione alla Corte dei Conti. Sulla vendita dei due farmaci si è pronunciata in passato anche l’Autorità garante per la concorrenza ed il mercato: nel 2014 infatti l’Autority ha multato le due case farmaceutiche produttrici - Roche e Novartis - con una sanzione di oltre 180 milioni per aver creato una sorta di ’cartello’, decidendo una differenziazione dei prodotti che in realtà era artificiosa. "I due gruppi si sono accordati illecitamente per ostacolare la diffusione dell’uso di un farmaco molto economico, Avastin, nella cura della piu’ diffusa patologia della vista tra gli anziani e di altre gravi malattie oculistiche, a vantaggio di un prodotto molto più costoso, Lucentis, differenziando artificiosamente i due prodotti. Per il Sistema Sanitario Nazionale l’intesa ha comportato un esborso aggiuntivo stimato in oltre 45 milioni di euro nel solo 2012, con possibili maggiori costi futuri fino a oltre 600 milioni di euro l’anno", scriveva l’Autority nel 2014. "Le condotte delle imprese - aggiungeva l’Autority - trovano la loro spiegazione economica nei rapporti tra i gruppi Roche e Novartis: Roche, infatti, ha interesse ad aumentare le vendite di Lucentis perché attraverso la sua controllata Genentech - che ha sviluppato entrambi i farmaci - ottiene su di esse rilevanti royalties da Novartis. Quest’ultima, dal canto suo, oltre a guadagnare dall’incremento delle vendite di Lucentis, detiene una rilevante partecipazione in Roche, superiore al 30%". La sanzione dell’Antitrust è stata di recente confermata da una sentenza del Consiglio di Stato, che ha respinto il ricorso delle due aziende farmaceutiche condannandole anche al pagamento delle spese.


 

 Commenti

La tua email non verrà pubblicata. Campi richiesti:

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. OK