Salvini apre al taglio dei parlamentari, ma incassa una sconfitta al Senato dove M5S e Pd votano insieme. Di Maio pronto a trattare con il leader leghista

Colpo di teatro di Salvini al Senato, che inaspettato, rilancia la palla nel terreno del M5S, aprendo alla ipotesi di tagliare, così come chiesto proprio dai pentastellati, i parlamentari, al patto che si vada poi immediatamente al voto. Il leder della Lega, ha tirato fuori l’ennesimo coniglio dal cilindro, che manda ancora una volta nell’angolo il Movimento 5Stelle. Ecco le parole pronunciate dal Vicepremier e ministro dell’Interno a Palazzo Madama: “Sono arrivate alcune proposte, le raccolgo: ho sentito l’amico e collega Luigi Di Maio più di una volta ribadire in questi giorni ’votiamo il taglio di 345 parlamentari e poi andiamo subito al voto’. Prendo e rilancio: tagliamo i parlamentari la prossima settimana e poi andiamo subito al voto. Domani i capigruppo della Lega alla Camera voteranno per anticipare il taglio dei parlamentari, si chiude in bellezza e poi per dignità onestà e coerenza subito al voto".Questo passaggio manda in confusione l’intero percorso della crisi, visto che comunque, la Lega tecnicamente dovrà fare dei passaggi parlamentari che dovranno tener conto anche del ruolo del Premier, sul cui capo pende la spada di Damocle della Mozione di sfiducia. Chiara, comunque la posizione in aula, dove si è formata una maggioranza alternativa formata da M5S, Pd e Leu. Unica possibilità per Salvini è quella di cercare di recuperare un rapporto con il capo politico dei 5Stelle Di Maio, e puntualmente questo avviene in serata, quando Di Maio raccoglie quanto detto da Salvini e di fatto accetta, ancora una volta, quello che Salvini gli propone. Il tagli dei parlamentari, infatti, è da sempre uno dei punti fermi programmatici del M5S, ed il fatto che Salvini, se lo sia intestato, potrebbe essere mal digerito da molte componenti del Movimento. Ma il nodo resta comunque quello della tempistica. Se Salvini chiede di andare immediatamente al taglio dei parlamentari per poi procedere allo scioglimento delle Camere. Ma tutto questo potrebbe richiedere mesi e dunque avere un governo in grado di affrontare tutti i principali dossier, rimasti in sospeso. Chi li gestirà, ancora una volta la coalizione giallo-verde o quella che oggi si è già appalesata sui banchi del Senato? Va detto, comunque, che al netto di tutte le posizioni, Conte andrà in aula il 20 di agosto alle 15 e da lì ripartirà il confronto.
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