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  • lunedì 28 aprile 2025

Pensioni, giudizio netto dei sindacati sulla rivalutazione: “E’ una elemosina”

La mini rivalutazione del reddito da pensione tra tre e quattro volte il minimo (tra 1.522 a 2.029 euro al mese) è un’elemosina per il leader dei pensionati Cgil, Ivan Pedretti che valuta in poco più di tre euro l’anno (25 centesimi al mese) il passaggio della rivalutazione per questi assegni dal 97% al 100% a fronte di un’inflazione allo 0,3%. L’aumento riguarderebbe circa 2,8 milioni di pensionati. “Negli ultimi sette anni di blocco della perequazione i pensionati - dice - hanno lasciato allo Stato 44 miliardi. E’ un’elemosina”. Lo Spi conferma la manifestazione del 16 novembre. Chi adesso prende tra i 1.522 e i 2.029 euro al mese a fronte di un’inflazione allo 0,3% dovrebbero recuperare circa 79 euro l’anno. Ma sulla base di quanto previsto per quest’anno recuperano il 97% dell’aumento dei prezzi e quindi 76,7 euro. Dall’anno prossimo avranno la rivalutazione piena (quindi al 100%) con un incremento light dei loro assegni. “È un’elemosina, dice Ivan Pedretti - ci sarebbe bisogno d’altro. Bisognerebbe dare la rivalutazione piena almeno fino alle pensioni tra le sei e le sette volte il minimo. E bisognerebbe dare risposte sulla quattordicesima allargandola anche a coloro che hanno redditi da pensione tra i 1.000 e i 1.500 euro al mese”.


 

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