#PalermoChiamaItalia. L’impegno anti-mafia degli studenti italiani. Mattarella li saluta da Civitavecchia: “Buon vento, la vostra è una missione…”

Oltre 70.000 gli studenti che affolleranno le piazze di tutta Italia per #PalermoChiamaItalia e, di questi, circa 1.500 sono salpati mercoledì sera da Civitavecchia, direzione Palermo a bordo della Nave della Legalità. A salutare la partenza della nave a Civitavecchia, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Ministro del MIUR Marco Bussetti e numerose autorità.
La manifestazione, promossa dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dalla Fondazione Falcone, ricorda quest’anno il 27esimo anniversario delle stragi di Capaci e di viale D’Amelio, dove persero la vita i giudici Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti delle loro scorte Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Rocco Dicillo, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Claudio Traina.
Come di consueto, le celebrazioni istituzionali inizieranno nell’Aula Bunker dell’Ucciardone, luogo simbolo del maxiprocesso a Cosa Nostra.
Il tema dell’edizione 2019 di #PalermoChiamaItalia è dedicato alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale, firmata a Palermo nel 2000, entrata in vigore il 29 settembre 2003 e ratificata da 189 stati.
Ecco l’intervento del Capo dello Stato che ha voluto salutare i ragazzi in partenza dai moli di Civitavecchia.
“Cari ragazzi, desidero aggiungere alle considerazioni importanti e significative, degli interventi che abbiamo appena ascoltato, il mio saluto e i miei auguri di buon vento, anzitutto – come ha detto il comandante della guardia costiera – per il vostro viaggio, ma soprattutto per la vostra missione, perché voi assumete un compito.
Imbarcandovi in questa nave della legalità, compiendo la traversata, sbarcando a Palermo, lanciate un messaggio: il messaggio che la mafia sarà sconfitta, che sarà debellata definitivamente.
Questo vostro messaggio, il vostro impegno, si collegano ad alcune parole di Giovanni Falcone che poc’anzi abbiamo ascoltato, pronunciate da uno di voi. Sono parole che si trovano in evidenza sul sito web della Fondazione Falcone, che ringrazio anch’io per la sua attività.
Vorrei ripetere quelle parole: “Gli uomini passano, le idee restano e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”. Le idee di Falcone e il suo impegno, le idee di Borsellino e il suo impegno, continuano a camminare – ragazzi - anche sulle vostre gambe. Questo è il significato del vostro viaggio; questo è il messaggio che lanciate.
Qualche giorno fa, Giovanni Falcone avrebbe compiuto ottant’anni. Il grande contributo che ha recato - e che continuava a recare - alla lotta contro la mafia è stato colpito ventisette anni fa da quella strage spaventosa in cui è stato assassinato, insieme alla moglie Francesca e a tre servitori dello Stato - di cui poc’anzi abbiamo ascoltato opportunamente i nomi - che lo accompagnavano e che con lui condividevano l’impegno per la giustizia.
Tre mesi dopo - come sapete - un’altra strage spaventosa e barbara ha assassinato Paolo Borsellino, legato a Falcone non soltanto come collega ma come amico, e con piena sintonia. E con lui altri cinque servitori dello Stato: quattro uomini e una donna che lo accompagnavano e, anch’essi, con lui condividevano l’impegno per la giustizia.
Alla loro memoria rendiamo omaggio - e questo è un altro significato del vostro viaggio – tenendo conto che l’impegno di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino non è scomparso, non si è interrotto, ma è stato assunto da tante altre persone con senso del dovere e senso di responsabilità, e che a queste adesso vi aggiungete voi, per il vostro futuro.
Questo vostro messaggio, ragazzi, sarà una risposta forte, significativa, vincente, che potrà sconfiggere la paura, l’omertà, le connivenze, la protervia della mafia.
Ragazzi, fate sempre vostro questo messaggio. Diffondetelo. Buon viaggio e buon impegno”!
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