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  • sabato 18 maggio 2024

Conte al Quirinale per sbrogliare la matassa Sicurezza e Famiglia. Giorgetti (Lega) va giù pesante: “Così non si può andare avanti”

 



Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è recato questa mattina al Quirinale per incontrare il capo dello Stato, Sergio Mattarella. Al centro del colloquio, anche se non sono state diffuse note sia da Palazzo Chigi che dal Quirinale, i due Decreti che in queste ore hanno infiammato il clima politico, quello sui sostegni alle famiglie targato M5S e che è a rischio coperture e quello cosiddetto ‘Sicurezza bis’, targato Lega, che invece avrebbe problemi di costituzionalità. Su tutto questo si è accesa la lente d’ingrandimento del Quirinale, che vuole vederci chiaro in entrambi i casi. Conte, per qusto motivo si è recato sul Colle più alto della politica nazionale, per un colloquio chiarificatore con Mattarella. Per entrambi gli atti di Governo, però, serve una versione definitiva, senza quella il Capo dello Stato non si può esprimere. Sul punto, anche in questo mercoledì di tregua, almeno dal maltempo, si è espresso il Vicepremier Salvini: “Rispetto pienamente i suggerimenti che arriveranno anche dal presidente Mattarella. Penso che il decreto sia pronto e porterà più sicurezza.  Mi sto confrontando con tutti - ha specificato - e conto che possa essere presto approvato perché sono 18 articoli che contrastano camorristi, spacciatori, scafisti, teppisti da stadio, che mettono dei soldi per i rimpatri, che aumentano le pene per chi aggredisce poliziotti e carabinieri. Quindi i compiti a casa li ho fatti, abbiamo limato tutto, migliorato, emendato, aggiunto. Io sono pronto". Ad ogni modo "non lo fisso io il Consiglio dei ministri". Da ministro, ha aggiunto Salvini a proposito dei tempi di approvazione del decreto legge bis sulla sicurezza, "ho fatto il mio lavoro, sono pronto. Poi, se mi si convoca, sono contento". Ma questa è stata la giornata anche di Giorgetti, il potente Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio che mai, in questi giorni ha nascosto il suo malumore quanto ai rapporti nella maggioranza: "Non accuso nessuno, tantomeno il premier Conte, ma così non si può andare avanti...". "Non ho accusato nessuno - ha ribadito - Il presidente del Consiglio non deve essere super partes, il capo dello Stato deve esserlo. Questo è quello che ho detto, mi sembra una cosa assolutamente naturale". "Se questo è il governo del cambiamento, deve fare le cose - ha poi scandito - non può essere immobile e stare in stallo. La stabilità di governo va bene se non significa immobilità". Giorgetti ha escluso un rimpasto di governo dopo le europee: "Come nello sport, la squadra vincente non si cambia". Quanto alla sua posizione, "io sono dispostissimo a rinunciare al mio ruolo di governo in qualsiasi momento se me lo chiedono e lo ritengono utile".


 

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