Occupazione in bilico

Studio del ministero di Lavoro e Banca d’Italia disegna una scenario scenari negativi per le assunzioni (-28%). Rischio concreto di una evoluzione negativa nel breve periodo
Nell’intero 2020 i contratti di lavoro attivati sono stati solo 42.000 in meno rispetto a quelli cessati. A darne notizia è il ministero del Lavoro in uno studio prodotto insieme allaBanca d’Italia sulle comunicazioni obbligatorie sul lavoro privato non agricolo ricordando che il saldo era stato positivo per quasi 300.000 posti di lavoro nel 2019. Questo andamento risente del calo delle assunzioni (4,78 milioni nel 2020 -28%) e delle cessazioni (4,8 milioni, -24%)) legate al blocco dei licenziamenti e al crollo dei nuovi contratti a termine. " I dati - afferma la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo - evidenziano la sostanziale stabilità del numero complessivo dei posti di lavoro. Le misure messe in campo dal Governo hanno contribuito ad arginare l’impatto negativo della crisi permettendo di preservare centinaia di migliaia di posti di lavoro che altrimenti sarebbero andati perduti". Ora bisognerà però vedere come il Governo, che ormai è più che traballante, riuscirà a studiare ed adottare nuovi provvedimenti finalizzati alla tutela dei posti di lavoro esistenti e che questa volta rischiano concretamente di essere persi per i blocchi provocati dalla pandemia. Interi settori, come quelli del turismo e dell’accoglienza sono ormai collassati e senza vaccinazioni e dunque blocco dell’infezione, rischiano di essere persi definitivamente.
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