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  • lunedì 28 aprile 2025

Monito della Presidente della Suprema Corte: “La Costituzione deve essere la bussola. Non contempla un diritto speciale per i tempi eccezionali”

 


“La piena attuazione della Costituzione richiede un impegno corale, con l’attiva, leale collaborazione di tutte le Istituzioni, compresi Parlamento, Governo, Regioni, Giudici. Questa cooperazione è anche la chiave per affrontare l’emergenza. La Costituzione, infatti, non contempla un diritto speciale per i tempi eccezionali, e ciò per una scelta consapevole, ma offre la bussola anche per ‘navigare per l’alto mare aperto’ nei tempi di crisi, a cominciare proprio dalla leale collaborazione fra le istituzioni, che è la proiezione istituzionale della solidarietà tra i cittadini”.


È uno dei passaggi della relazione della Presidente Marta Cartabia sull’attività della Corte costituzionale nel 2019, in cui si possono leggere le principali linee di tendenza della giurisprudenza costituzionale.


“Separazione e cooperazione tra poteri sono due pilastri coessenziali e complementari che reggono l’architettura costituzionale repubblicana”, ha aggiunto Marta Cartabia. “L’indipendenza reciproca tra i poteri non contraddice la necessaria interdipendenza fra gli stessi, specie in società ad alto tasso di complessità, come sono quelle contemporanee”.


Sul piano dei rapporti Stato-Regioni – ha detto ancora Cartabia – “occorre prendere atto che in un numero significativo di casi, specie in ambito finanziario, la Corte richiama le parti al rispetto di una leale collaborazione istituzionale. A volte, tale collaborazione manca, altre volte arriva troppo tardi”. Lo afferma il presidente della Corte Costituzionale, Marta Cartabia, nella relazione sull’attività della Corte costituzionale nel 2019, pubblicata sul sito della Consulta a causa dell’emergenza Coronavirus.


“Mi corre l’obbligo di osservare che molti giudizi di legittimità in via principale portati all’esame della Corte dallo Stato o dalle Regioni, si risolvono con la cessazione della materia del contendere o l’estinzione del giudizio, in seguito a modifiche apportate alla normativa impugnata durante la pendenza del giudizio, spesso all’esito di negoziazioni tra Stato e Regioni. Ciò è accaduto ben 35 volte nel 2019”, ha sottolineato Cartabia.


 


 

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