Maltempo, finita l’allerta per il centronord si fa la conta dei danni

La grande ondata di maltempo, decisamente fuori stagione, sta lentamente rientrando. In Emilia Romagna i fiumi che hanno portato devastazione stanno lentamente rientrando nei loro corsi. Le scuole, anche in questo martedì sono rimaste chiuse a Cesena e in diversi comprensori di Forlì, Ravenna e Cervia. Dopo una lunga notte di lavoro è ripresa anche la circolazione ferroviaria fra Cesena e Forlì, sulla linea Bologna-Rimini, interrotta nella giornata di lunedì per l’esondazione del Savio, che ha portato alla chiusura di alcuni ponti a Cesena. La tregua, perché solo di una tregua si tratta ha interessato anche il Trentino Alto Adige, ma da giovedì è attesa una nuova perturbazione. In centro Italia la neve è tornata in Abruzzo sulle quote sopra i 1600 metri. Breve tregua anche in Liguria, in attesa di un peggioramento da stasera. Mentre in Sicilia è scattata l’allerta gialla. Finito lo strascico di questa perturbazione già si fanno le conte dei danni.
Nei territori colpiti dal maltempo sono state avviate le procedure per la verifica dei danni e la dichiarazione dello stato di calamità. A darne notizia la Coldiretti sulla base del monitoraggio della situazione nelle campagne di tutta Italia dove grandine, pioggia e vento forte, esondazioni e allagamenti hanno distrutto coltivazioni, stalle e strade rurali con danni stimati in almeno 10 milioni di euro, tra le diverse regioni. Campi devastati - sottolinea Coldiretti – si segnalano a macchia di leopardo su tutto il territorio nazionale, dalla Lombardia al Piemonte, dall’Emilia Romagna al Lazio, dalle Marche alla Puglia, fino alla Basilicata e alla Sardegna. Il maltempo fuori stagione ha colpito la Penisola in un momento particolarmente delicato per l’agricoltura con le semine, le verdure e gli ortaggi in campo e le piante che – continua la Coldiretti – iniziano a fare i primi frutti. Grandinate killer hanno fatto strage di ortaggi, cereali, girasole e frutta – rileva Coldiretti – colpendo campi, serre, vigneti, agrumeti, oliveti e ciliegi compromettendo i raccolti dopo un anno di lavoro. La grandine è l’evento più temuto dagli agricoltori in questo momento perché i chicchi si abbattono sulle verdure e sui frutteti e – conclude la Coldiretti – spogliano le piante compromettendo i raccolti successivi, dopo un anno di lavoro.
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