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  • sabato 19 luglio 2025

L’Iran lancia missili contro le basi Usa in Iraq

 


C’è stata la temuta rappresaglia dell’Iran contro le truppe degli Stati Uniti d’America di stanza in Iraq. Nel corso della notte il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche iraniane ha lanciato un attacco missilistico contro almeno due basi in Iraq che ospitano militari statunitensi, a Al Assad e Erbil. L’attacco è stato rivendicato dall’Iran e confermato dal Pentagono, che con un comunicato ha parlato di almeno una decina di missili balistici mentre i primi accertamenti non avrebbero riscontrato vittime statunitensi. Ancora da valutare i danni.


Le basi in questione erano già in condizioni di elevata allerta a causa delle precedenti minacce da parte dell’Iran e il personale è rimasto al riparo di diversi rifugi fino al cessato allarme. Secondo il Pentagono i missili sono stati lanciati dal suolo iraniano.


“La feroce vendetta della guardia rivoluzionaria è iniziata”, recita un comunicato diffuso dal Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche iraniane.


Il presidente Usa Donald Trump ha tenuto una riunione di emergenza con i massimi responsabili della sicurezza, il segretario di Stato Mike Pompeo, il segretario alla Difesa Mark Esper e il vicepresidente Mike Pence. E’ invece sfumata l’ipotesi di un suo messaggio notturno alla nazione.


L’attacco ha innescato repentine reazioni sui mercati: balzi in avanti di oro e petrolio, mentre i contratti futures sull’azionario di Wall Street hanno virato su pesanti cali. Tutte in calo le Borse dell’Asia dopo l’attacco missilistico dell’Iran contro due basi di militari Usa in Iraq. Tokyo si attesta al meno 2,45 per cento, più moderato il calo della cinese Shanghai: meno 0,49 per cento. Hong Kong si attesta al meno 1,49 per cento. Nel frattempo il dollaro cede anche sulla valuta nipponica, che lo yen che sale a quota 108,01. L’euro a sua volta è salito a 1,1154 dollari.


In precedenza Trump era tornato sul raid dei giorni scorsi, definendo il comandante militare iraniano Qasem Soleimani “un mostro”, “un terrorista” che “stava preparando un duro attacco contro di noi”: sopprimerlo “ha consentito di salvare molte vite”, ha detto. Il numero uno della Casa bianca ha ricevuto i giornalisti nello studio ovale, durante la visita del premier greco Kyriakos Mitsotakis. “Era un mostro – ha detto Trump – e ora non è più un mostro: è morto. Stava preparando un attacco in grande contro di noi. Ne sentirete parlare e non penso che nessuno possa lamentarsi”.


Le guardie rivoluzionarie dell’Iran hanno poi minacciato di colpire anche sul solo statunitense, se Washington dovesse controreplicare alla rappresaglia di oggi. Lo riporta la Cnn, citando un messaggio via Telegram del Corpo delle guardie rivoluzionarie iraniane: “il Pentagono afferma che gli Usa reagiranno agli attacchi iraniani. Stavolta vi risponderemo in America”. Nel frattempo sono state rafforzare le procedure di sicurezza attorno alla Casa Bianca. Sempre secondo l’emittente Usa, sono stati dislocati militari armati in vari snodi nei pressi dell’edificio che ospita il presidente.


 

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