Le notizie del 19 novembre

Le notizie del 19 novembre
A seguito di un problema tecnico ieri non è stato possibile aggiornare il portale Ore 12.net. Lo facciamo oggi con una sintesi delle principali notizie della giornata
Nuova giornata al cardiopalma per le sorti delle acciaierie, Vanno avanti le inchieste delle Procura di Milano e Taranto
Arcelor Mittal, Conte tenta l’ultima mediazione
mentre la GdF bussa alla porta della multinazionale
Militari delle Fiamme Gialle hanno bussato ieri mattina agli uffici di Arcelor Mittal per perquisire e sequestrare materiale cartaceo relativo all’inchiesta aperta nei confronti della multinazionale franco-indiana, che fa tenuto a far sapere che sta collaborando. Oltre all’aggiotaggio informativo, ossia alle false comunicazioni al mercato, nell’inchiesta milanese sull’addio di ArcelorMittal all’Ilva i pm contestano il reato di distrazione di beni del fallimento. Gli inquirenti anche oggi stanno sentendo alcuni testimoni nell’indagine e sono previste anche acquisizioni di documenti da parte degli investigatori. Allo stato il fascicolo con ipotesi di reato è a carico di ignoti. Va detto poi che si procede anche per i presunti reati di aggiotaggio informativo e distrazione senza il concorso con il fallito. I magistrati milanesi che indagano sull’ex Ilva ipotizzano anche il reato di omessa dichiarazione dei redditi a carico di ignoti. L’inchiesta, condotta dai pm Mauro Clerici e Stefano Civardi, ha subito un’accelerazione questo martedì mattina con il blitz della Gdf nella sede milanese di ArcelorMittal dove sono stati acquisiti documenti, perquisizioni e sequestri di materiale informatico che potrebbe rivelarsi utile allo sviluppo delle indagini. E mentre i militari delle Fiamme Gialle compiono il loro dovere su ordine della magistratura, il Governo si prepara ad un nuovo incontro con la multinazionale, probabilmente nella giornata di venerdì. Secondo notizie che non sono però state confermate ne smentite, il ministro dell’Economia Gualtieri, avrebbe già avuto un primo confronto con il vertice di Accelor Mittal, nelle prossime ore toccherà al Premier Conte.
Zingaretti: “Il governo trovi l’anima o affonderemo”
“Il governo trovi l’anima o noi e Di Maio affonderemo insieme”: è il monito che il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, lancia oggi in una intervista al quotidiano la Repubblica. “La manovra finanziaria ha un’anima” dice Zingaretti, “il governo ancora no. E se non la trova rischia”.
“Tra tweet, post e rivendicazioni – avverte – può finire come nel film Wargames, giochi di guerra. Alla fine non ci sono vincitori. In questo caso ce ne sarebbe uno ma non dentro la maggioranza: Salvini”.
Zingaretti continua comunque a credere nel patto tra Pd-5stelle-Italia Viva e Leu: “Non si può governare insieme da avversari. Alleati è un concetto diverso. Dico di più: chi esercita il potere, cioè occupa posti di responsabilità, scrive leggi e fa le nomine, deve sentire il compito etico di portare avanti un progetto comune. È tutto il contrario, questo, delle alchimie politiche e delle alleanze”.
Renzi al Pd :“Non regaliamo il Quirinale alla Lega”
“Andare a votare oggi significa regalare a Salvini il Paese, il Quirinale, i pieni poteri. E come se non bastasse significa lasciargli Emilia,Toscana e Lazio. Può darsi che questa sia la decisione autolesionista di parte del gruppo dirigente del Pd. Ma non credo sia l’interesse degli elettori del Pd, oltre che dei cittadini italiani. Noi siamo nati pronti e non ci fa paura nulla. Ma faremo di tutto per eleggere un presidente della Repubblica non sovranista. Questa è la nostra sfida.E Italia Viva la vincerà”. Cosi dice Matteo Renzi in una intervista al Corriere della Sera.
ArcelorMittal sospende lo spegnimento degli impianti
ArcelorMittal accoglie l’invito del Tribunale di Milano e sospende, per il momento, le procedure di spegnimento degli impianti di Taranto in attesa della prima udienza sul ricorso d’urgenza presentato dai commissari dell’ex Ilva, fissata per il 27 novembre. L’annuncio è arrivato intorno alle 20 mentre stava per terminare l’incontro al Quirinale tra il presidente Mattarella e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil.
A seguito della richiesta dei commissari al Tribunale di Milano volta all’ottenimento di provvedimenti provvisori relativi all’acciaieria di Taranto, ArcelorMittal “prende atto e saluta con favore la decisione del Tribunale di non accogliere la richiesta di emettere un’ordinanza provvisoria senza prima aver sentito tutte le parti” e “seguirà l’invito del Tribunale a interrompere l’implementazione dell’ordinata e graduale sospensione delle operazioni in attesa della decisione del Tribunale”. Prima del comunicato ufficiale dell’azienda era stato il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, ad anticipare la notizia a Zapping. “ArcelorMittal a Taranto ha comunicato la sospensione della procedura di spegnimento degli impianti, riaprono anche il commerciale – aveva detto – In attesa della sentenza del giudice di Milano, l’Altoforno 2 resta acceso”.
La decisione è stata salutata con favore dai sindacati. “E’ un primo risultato importante” ma “non c’è tempo da perdere”, ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini. Una “notizia importantissima”, ha sottolineato la leader della Cisl Annamaria Furlan, “è un elemento importante, mi auguro sia solo il primo”.
“Avevamo ragione noi – ha rivendicato il numero uno della Uil, Carmelo Barbagallo – a voler incontrare la proprietà e non l’amministratore delegato”. Nel corso dell’incontro coi sindacati il presidente della Repubblica Mattarella ha ascoltato con grande attenzione le preoccupazioni espresse per quello che ritiene sia un grande problema nazionale che deve essere assolutamente risolto con grande determinazione e impegno.
L’Ilva “non chiuderà”, ha assicurato successivamente in serata il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che si è detto favorevole alla reintroduzione dello scudo penale. “Io penso che ciò deve essere fatto, nel quadro di un accordo con Mittal. Se si definirà un accordo sul futuro dell’Ilva c’è anche questa componente, che non è però l’unica”. Venerdì, infine, è atteso un incontro tra il premier Giuseppe Conte e il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, con i vertici di AncelorMittal.
Manovra, presentata una valanga di emendamenti
Sono stati depositati, e i tempi non sono ancora esauriti, circa 4.550 emendamenti alla manovra in Commissione Bilancio del Senato che si appresta ad avviare l’esame del provvedimento. Di questi circa 900 sono stati presentati dal Partito democratico, oltre 400 dal Movimento 5 Stelle e circa 230 da Italia Viva. La Lega ne ha presentati circa 900, Fratelli d’Italia 520, Forza Italia 1060, circa 180 dalle Autonomie mentre circa 240 arrivano dal Gruppo Misto.
L’ex ministra Trenta annuncia: “Mio marito rinuncia alla casa”
"Mio marito, che è il titolare dell’alloggio ,pur essendo tutto regolare e non essendoci nulla che ci debba far sentire in imbarazzo, per salvaguardare la serenità della famiglia, sta presentando istanza di rinuncia per l’alloggio, l’ha già fatto .Spero che questo atto di amore serva a tacitare la schifezza mediatica che è caduta su di me". Lo ha detto intervistata da Radio 24 l’ex ministra della Difesa, Elisabetta Trenta.
"Lasceremo l’appartamento nel tempo che ci sarà dato per poter fare un trasloco e poter rimettere a posto la mia vita da un’altra parte", ha aggiunto Trenta a Radio24, che ha detto di pretendere "rispetto" per sè. "Sono una donna di Stato e ho fatto dell’etica la base della mia vita", ha affermato tra l’altro.
Duro colpo al mandamento di Cosa Nostra di Brancaccio, arresti
Un duro colpo è stato messo a segno dalla Squadra Mobile di Palermo al mandamento mafioso di Brancaccio. Nove le persone fermate. L’operazione rappresenta la conclusione di una complessa indagine effettuata dalla Squadra Mobile che ha permesso di ricostruire gli affari criminali di Cosa Nostra e la loro gestione. Oltre agli storici interessi legati alle rapine e lo spaccio di droga, è emerso come anche i clan traessero profitto dal mercato delle truffe assicurative con la complicità degli “spaccaossa”.
Gli indagati rispondono, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti, auto riciclaggio, danneggiamento fraudolento di beni assicurati ed altro. I fermi sono stati disposti dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Palermo che ha coordinato le indagini.
Il mandamento di Brancaccio aveva esteso la sua “longa manus” anche sul fenomeno criminale delle truffe assicurative, realizzate attraverso i cosiddetti “spaccaossa”, e col “sacrificio” di vittime scelte in contesti sociali degradati, disposte a subire fratture gravissime per poi intascare gli assegni assicurativi. Un fenomeno scoperto dalla polizia nei mesi di agosto 2018 e aprile 2019, e che portò all’arresto di decine di persone.
A beneficiare delle liquidazioni del danno, non sarebbe stata quindi soltanto la banda degli spaccaossa, che gestiva il sistemaádei finti incidenti, ma anche Cosa nostra che incassava grosse somme lasciando solo poche migliaia di euro agli altri coinvolti nelle truffe.
Maxisequestro di beni per 200 milioni di euro alla ‘ndrangheta
Operazione della Guardia di finanza, dei carabinieri e della Dia a Reggio calabria, con il coordinamento della Dda, diretta dal Procuratore della Repubblica, Giovanni Bombardieri, per l’esecuzione di un provvedimento di sequestro di beni mobili ed immobili per un valore di duecento milioni di euro riconducibili a quattro imprenditori reggini.
Gli imprenditori destinatari del provvedimento di sequestro sono indiziati di appartenenza o contiguità alle più importanti cosche di ’ndrangheta di Reggio Calabria.
Lavoro, madri penalizzate. Solo l’11% loi ha potuto avere
Conciliare il lavoro e la cura dei figli piccoli è un problema per più di un terzo dei genitori italiani occupati che mettono su famiglia. E per le donne ormai è un’impresa. Secondo il report Istat sull’anno 2018, il tasso di occupazione delle madri tra 25 e 54 anni alle prese con i figli piccoli, fino a 14 anni, è del 57% a fronte dell’89,3% dei padri. L’interruzione lavorativa per chi è occupato o la mancata partecipazione al mercato del lavoro per motivi legati alla cura dei figli riguardano quasi esclusivamente le donne: l’11,1% delle donne con almeno un figlio non ha mai lavorato per prendersene cura, un valore superiore alla media europea (3,7%). E nel Mezzogiorno, una donna su 5 con almeno un figlio dichiara di non aver mai lavorato per prendersene cura. In generale, la conciliazione dei tempi di lavoro con quelli di vita familiare risulta difficoltosa per più di un terzo degli occupati (35,1%) con responsabilità di cura nei confronti di figli. Ma sono soprattutto le donne ad aver modificato qualche aspetto della propria attività lavorativa per meglio combinare il lavoro con le esigenze di cura dei figli: il 38,3% delle madri occupate, oltre un milione, ha dichiarato di aver apportato un cambiamento, contro poco più di mezzo milione di padri (11,9%). Poco meno di un terzo delle famiglie con figli minori usa i servizi pubblici o privati, come asili nido, scuole materne, ludoteche, baby-sitter o altro, mentre il 38% conta sull’aiuto di familiari, soprattutto dei nonni, oppure di amici. In generale, i servizi sono considerati costosi da chi spesso per questo motivo non li utilizza. Tra le madri di figli piccoli che dicono di non utilizzare i servizi, il 15% ne avrebbe bisogno (una quota che sale al 23,2% per chi ha figli fino a 5 anni). Le motivazioni per le quali non si ricorre all’utilizzo dei servizi sono perché troppo costosi (9,6%) oppure assenti o senza posti disponibili (4,4%). Le lavoratrici del Mezzogiorno sono quelle che ricorrono meno ai servizi. Il 31% dei nuclei familiari con figli fino a 14 anni si avvale regolarmente di servizi pubblici o privati: al Nord il 34,5%, al Centro il 33,3% e nel Mezzogiorno il 24,9%.
Open Arms, Salvini indagato ad Agrigento
Il leader della Lega Matteo Salvini è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Agrigento per sequestro di persona e omissioni di atti d’ ufficio. L’ accusa - scrive la Repubblica- riguarda il caso dei 164 migranti salvati il primo agosto scorso dalla Open Arms, a cui fu vietato dall’allora ministro dell’Interno l’ingresso nelle acque italiane. La nave rimase 20 giorni ferma davanti a Lampedusa, poi furono i pm , in seguito a un’ ispezione a bordo, a ordinare lo sbarco d’urgenza. Il fascicolo è già stato trasmesso alla procura di Palermo, competente a valutare le ipotesi di reato che dovranno essere sottoposte al tribunale dei ministri: entro 15 giorni l’ufficio giudiziario guidato da Francesco Lo Voi dovrà decidere se confermare le ipotesi di reato, riformularle o chiedere l’archiviazione. Si tratta del bis del caso Diciotti: anche allora a indagare Salvini fu il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio.
Hong Kong, l’ultimo terribile assedio agli studenti ribelli
Sono circa cento i manifestanti pro-democrazia a Hong Kong ancora asserragliati all’interno del campus del Politecnico, circondato dalle forze di polizia. Lo riporta la Bbc ricordando che l’assedio al campus sta entrando nel suo terzo giorno. Centinaia sono invece quelli usciti dal campus, accompagnati da alcuni mediatori autorizzati dalla polizia a entrare nella struttura. I manifestanti sotto i 18 anni sono stati lasciati andare via, gli altri sono stati arrestati sul posto.
Il capo dell’esecutivo di Hong Kong Carrie Lam ha intanto dichiarato che non ci sarà alcun bisogno di chiedere l’intervento dell’Esercito di liberazione della Cina fin quando il suo governo e la polizia potranno gestire i disordini. Carrie Lam si è detta "molto preoccupata per la pericolosa situazione" del Politecnico assediato dalla polizia, puntando ad avere "una soluzione pacifica" per superare lo stallo. La governatrice ha assicurato che non c’è la necessità di chiedere aiuto all’ Esercito di liberazione popolare, le forze armate di Pechino, fino a quando il suo governo e la polizia riusciranno a gestire con competenza le violente turbolenze nella città. In conferenza stampa, la Lam ha invitato i cittadini a "non dare interpretazioni eccessive" al gesto dei soldati cinesi che sabato hanno aiutato a rimuove mattoni e detriti dalle strade. Un gesto che la Lam ha definito "non inconsueto". La Lam ha spiegato che tra le 600 persone andate via dal campus, c’erano anche 200 minori: la resa senza condizioni annunciata dalla polizia include l’immediato arresto una volta usciti dalla struttura, ma la governatrice ha detto che i manifestanti con meno di 18 anni sarebbero stati solo identificati, senza escludere possibili indagini future. Per i 400 residui, invece, sono scattate subito le manette. "Useremo ogni strumento possibile per continuare a convincere e a organizzare per quanti sono rimasti l’uscita dal campus il prima possibile in modo che tutta la vicenda possa finire in modo pacifico", ha aggiunto la governatrice. A tal proposito, "l’obiettivo può essere raggiunto solo con la piena cooperazione dei manifestanti: i rivoltosi devono fermare la violenza, lasciare le armi e seguire le indicazioni della polizia".
Maltempo, al nord rischio valanghe e il centro sud finisce sott’acqua
Dopo le forti nevicate, si fanno i conti con il rischio frane e slavine. Alle 6 del mattino, un treno della linea della val Pusteria è deragliato per una colata di fango che ha invaso i binari. Poteva essere una tragedia, ma fortunatamente le uniche due persone che a quell’ora si trovavano sul treno sono rimaste illese. Poco dopo una seconda frana è finita sulla linea che però ormai era già chiusa. La situazione resta molto critica in tutto l’Alto Adige, perché i terreni sono saturi d’acqua e per la notte sono attesi ulteriori nevicate fino a bassa quota. Resta perciò lo stato di protezione civile al grado "bravo" (pre-allarme). Alla luce dell’emergenza maltempo, il premier Giuseppe Conte ha ribadito la "massima attenzione della protezione civile e del governo" sull’allerta meteo in Italia. "Ne approfitto per ringraziare la macchina dei soccorsi, in particolare l’opera dei vigili del fuoco e dei volontari della Protezione Civile", ha aggiunto Conte. Che in Alto Adige, per il momento, sia stato evitato il peggio è di certo anche merito dei 4.000 vigili del fuoco volontari che nei giorni scorsi hanno effettuato oltre 2.000 interventi. Hanno liberato le strade dagli alberi crollati e dalla neve, hanno riallacciato alla rete elettrica migliaia di utenze rimaste senza luce e in alcuni casi hanno portato taniche di gasolio in spalla fino ai masi isolati per far funzionare le mungitrici con i generatori.
Il ministro Costa: “Con green corner riduciamo la produzione di rifiuti”
Anche quest’anno il ministero dell’Ambiente aderisce alla Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, il cui tema è, per questa undicesima edizione (16-24 novembre), “Conosci, cambia, previeni”. Obiettivo della Serr 2019 è, infatti, educare all’impatto che l’eccessivo consumo e la generazione di rifiuti possono avere sull’ambiente così da cambiare le abitudini quotidiane per ridurne la produzione.
“Sono felice di annunciare – afferma il ministro dell’Ambiente Sergio Costa – che nei prossimi mesi sarà approvato al Senato il dl clima, che prevede green corner per i prodotti sfusi, proprio per ridurre la produzione di rifiuti, obiettivo della Settimana europea. Il provvedimento prevede incentivi per l’allestimento di questi punti vendita, con particolare attenzione per quelli gestiti dai piccoli esercenti e le botteghe di quartiere, che avranno il grande pregio di consentire agli italiani di abbandonare progressivamente l’uso degli imballaggi”.
La Settimana europea per la riduzione dei rifiuti rappresenta la principale campagna di informazione e sensibilizzazione dei cittadini europei sull’impatto della produzione di rifiuti sull’ambiente. Nata all’interno del Programma Life+, è gestita da un comitato promotore europeo all’interno del quale siede la Commissione europea in veste di indirizzo strategico. In Italia la Settimana è coordinata da Aica e promossa da un comitato promotore composto da: ministero dell’Ambiente, Cni Unesco come invitato permanente, Utilitalia, Anci, città metropolitana di Torino, città metropolitana di Roma Capitale, Legambiente, Regione Sicilia, con il supporto tecnico di E.R.I.C.A. società cooperativa ed Eco dalle Città.
ROMA E REGIONE LAZIO
Via Marmorata, un restyling che mette in sicurezza i pedoni e velocizza i bus
“Proseguono i lavori in via Marmorata dove stiamo realizzando un progetto importante per migliorare la viabilità, velocizzare il trasporto pubblico e riqualificare la zona nel quadrante sud della città, a due passi dal monumento della Piramide Cestia”. Lo scrive su Facebook la sindaca di Roma Virginia Raggi.
“Il restyling prevede in particolare il prolungamento della corsia preferenziale Marmorata, da via Galvani a via Ostiense e viale del Campo Boario, l’ampliamento dei marciapiedi e nuovi spartitraffico”.
“Ricordo che stiamo realizzando un’opera che consentirà di collegare le principali preferenziali di zona, un corridoio protetto e riservato alla mobilità pubblica. Una corsia dedicata che unisce il lungotevere Aventino con piazza di Porta San Paolo e piazzale Ostiense e prosegue con le preferenziali di via Ostiense, da un lato, e di viale Aventino dall’altro”.
“Tutte opere di riqualificazione che ci permetteranno, inoltre, di aumentare la sicurezza di pedoni e utenti del trasporto pubblico. Avremo così autobus più veloci, minor tempi di attesa alle fermate, marciapiedi più larghi, accessibili e sicuri con un’attenzione particolare al decoro urbano”.
25 anni dopo arriva l’aggiornamento del ‘catasto verde’ di Roma Capitale
Dopo più di 25 anni l’assessorato alle Politiche del verde ed il Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale hanno dato il via alla sistematizzazione del catasto del verde, un archivio che attualmente conta circa 1600 aree di competenza. Il progetto prevede l’aggiornamento degli elenchi delle aree di cui verrà verificata l’effettiva competenza del Dipartimento Tutela Ambientale, la superficie, la tipologia di verde, l’eventuale decentramento, le adozioni in corso e la matricola Ibu (Insieme di beni unitari) che nel database patrimoniale di Roma Capitale identifica edifici, mercati, terreni ed altro. Inoltre le aree verranno completamente identificate non solo su base toponomastica ma anche catastale.
Un enorme lavoro di ricognizione su migliaia di verbali, di rilevamento ed inserimento dei dati mai effettuato con sistematicità prima d’ora, che consentirà l’identificazione corretta ed esaustiva del patrimonio verde dipartimentale e quindi, tra le altre cose, una efficiente programmazione degli interventi. Il progetto sarà eseguito grazie ad un impegno straordinario degli uffici che seguiranno uno stringente cronoprogramma al termine del quale le risultanze saranno pubblicate, in osservanza della normativa sulla Trasparenza, sul portale di Roma Capitale.
“Il progetto di sistematizzazione del catasto dipartimentale che attuiamo dopo oltre un ventennio, fa parte della riorganizzazione strutturale degli uffici e della gestione del verde che stiamo portando avanti. Si tratta di un intervento indispensabile che consentirà di calibrare al meglio gli investimenti e stilare precise programmazioni previsionali per una manutenzione ottimale del verde urbano”, dichiara l’assessora alle Politiche del Verde Laura Fiorini.
Alberi di Roma, c’è un bando da 60 milioni per la loro manutenzione
È stato pubblicato i primi di novembre l’accordo quadro da 60 milioni di euro per la manutenzione degli alberi di Roma. “Un investimento importante che ci permetterà, nei prossimi 3 anni, di intervenire su più di 160mila alberature presenti nei municipi e nelle grandi ville storiche come Villa Borghese, Villa Pamphilj, Villa Ada ed infine nella pineta di Castel Fusano. Una svolta nella gestione del verde che ci consentirà di ottimizzare la programmazione anche oltre il 2022”, dichiara l’assessora alle Politiche del Verde Laura Fiorini.
Molte operazioni di messa in sicurezza sono state già effettuate a seguito del monitoraggio sulle 82mila alberature e grazie all’appalto dedicato al verde verticale da 5 milioni di euro, operativo da luglio scorso. E molte altre ancora sono curate in economia dal Servizio Giardini del Dipartimento Tutela Ambientale.
“Azioni sul verde che stiamo portando avanti con determinazione e metodo per risollevare la città da anni d’incuria. I cambiamenti veloci sono quasi sempre superficiali, il nostro è un processo di cambiamento profondo che richiede il giusto tempo”, conclude la Fiorini.
Chiesto dal Sindaco di Fiumicino lo stato di calamità per il suo territorio
“Dopo le mareggiate dei giorni scorsi, la situazione delle coste di Focene nord e Fregene sud è drasticamente peggiorata. Anche a Isola Sacra e Fiumicino abbiamo riportato danni. Per questo, nella seduta di Giunta che si è conclusa poco fa, abbiamo approvato una delibera con cui chiediamo alla Regione che riconosca lo stato di calamità naturale”. È il sindaco di Fiumicino Esterino Montino a dare la notizia spiegando che “ormai siamo in emergenza e in emergenza dobbiamo agire. Sono andato ieri pomeriggio e questa mattina a verificare la situazione ed è già grave. Per la prossima notte, inoltre, è prevista una nuova mareggiata. Ora – sottolinea – bisogna censire con attenzione i danni causati dalla mareggiata che ha aggravato quelli già prodotti dall’erosione e fare una prima stima. Bisognerà anche verificare le situazioni di pericolo”. Come spiega il sindaco “la delibera approvata oggi, visti i danni alle attività che operano sul nostro litorale, incluso quello di Fiumicino chiede anche alla Presidenza del Consiglio dei ministri la dichiarazione dello stato di emergenza con interventi straordinari dello Stato per far fronte alla grave situazione che oggettivamente si è creata. Ho preso atto, con favore, della disponibilità già manifestata dall’assessore regionale Alessandri nei giorni scorsi a prevedere interventi di emergenza e dare tempi certi a interventi strutturali. Conto di incontrare l’assessore a breve per concordare insieme il da farsi” conclude.
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