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  • venerdì 29 marzo 2024

Lavoro, un flop stimato da Inps in un meno 31%

Crollano anche le trasformazioni contrattuali da tempo determinato a indeterminato


 


Il lavoro rischia di non esserci più. Le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati nei primi dieci mesi del 2020 sono state, infatti, 4.347.000, con una forte contrazione rispetto allo stesso periodo del 2019 (-31%) dovuta agli effetti dell’emergenza legata alla pandemia da Covid-19 che ha determinato la caduta della produzione e dei consumi. Tale contrazione, particolarmente negativa nel mese di aprile (-83%), si è progressivamente attenuata, in corrispondenza dell’allentamento delle misure restrittive nei mesi estivi scendendo sotto il 20% e permanendo sotto questo livello anche a ottobre (-18%). A darne notizia l’Inps che ha diffuso i dati dell’Osservatorio sul precariato.  Il calo ha riguardato tutte le tipologie contrattuali, risultando però più accentuato per le assunzioni con contratti di lavoro a termine (somministrati, intermittenti, a tempo determinato).  Le trasformazioni da tempo determinato nel periodo gennaio-ottobre 2020 sono risultate 424.000, anch’esse in flessione rispetto allo stesso periodo del 2019 (-31%; -34% per il mese di ottobre); è però da ricordare che, nel corso del 2019, il volume delle trasformazioni era risultato eccezionalmente elevato (712.000) anche per effetto delle modifiche normative dovute al “Decreto dignità”. Le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo risultano invece per il periodo gennaio-ottobre 2020 in crescita (+10% sul corrispondente periodo 2019). Le cessazioni nel complesso sono state 4.657.000, in forte diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-20%). Tale diminuzione è stata particolarmente accentuata per i contratti a tempo indeterminato e di apprendistato nel periodo marzo-ottobre (-30% per entrambi sullo stesso periodo dell’anno precedente) per effetto anche dell’introduzione, il 17 marzo (Dl n. 18, 2020, “CuraItalia”) e la successiva riconferma (Dl n. 34, 2020, “Rilancio”) del divieto di licenziamento per ragioni economiche, riconfermato anche dal Dl n. 104, 2020, “Agosto”, con qualche marginale attenuazione (in particolare viene consentito il licenziamento in caso di cessazione dell’azienda).


 


 
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