Istant book per comprendere al meglio la riforma sulla legittima difesa

Diventato legge uno dei provvedimenti più cari alla Lega, l’Avvocato Paola Bevere pubblica “La legittima difesa”, edito Giappichelli, facendo luce su una normativa che si preannuncia assai controversa. La sua opera introduce vari elementi di novità nel panorama delle analisi già compiute sulla riforma: alla descrizione dell’evoluzione storica che l’istituto della legittima difesa ha avuto nel nostro ordinamento si affiancano un resoconto puntuale dell’iter parlamentare della legge e un’analisi dettagliata dei suoi singoli articoli. Il volume si conclude poi analizzando come la legittima difesa sia disciplinata negli ordinamenti di Francia e Germania, i quali sono stati fonte di ispirazione per la recente riforma Italiana. Questi molteplici e importanti contributi rendono l’opera di Paola Bevere un caso di eccellenza tra i molteplici approfondimenti in merito alla legge sulla legittima difesa. I dubbi di costituzionalità. La legge n. 36 del 2019 si propone di ampliare la presunzione di proporzione, introdurre la presunzione di legittima difesa speciale e ridurre al minimo l’intervento giudiziario, arrivando a fare sorgere seri dubbi in merito alla sua costituzionalità. È la stessa Paola Bevere a dirsi poco fiduciosa: “Nonostante le promesse non ci potrà essere un’immunità dal procedimento penale, inoltre appare incostituzionale la presunzione assoluta di legittima difesa che comporta la non punibilità: non è conforme al nostro ordinamento, né alla giurisprudenza della Corte europea dei Diritti dell’Uomo. La legittima difesa è in armonia con l’art. 2 CEDU solo se assolutamente necessaria: sparare agli intrusi dovrebbe sempre essere l’extrema ratio, mentre si potrebbe prima tentare ad esempio di spaventarli o di fuggire. In ogni caso spetterà ai giudici decidere se sollevare questioni di illegittimità costituzionale degli articoli della riforma”. Il perché della riforma. Nella sua analisi l’autrice parte dal Codice Rocco del 1930 per poi concentrarsi sugli sviluppi che l’Istituto della legittima difesa ha attraversato nel nuovo millennio, prima nel 2006 e poi negli ultimi mesi. Guardando ai dati non sembra però che una riforma fosse prioritaria: dal 2013 al 2016 non si sono mai superati i 4 casi all’anno. Cosa spinge dunque il legislatore ad agire, in mancanza di una urgente necessità? Secondo Paola Bevere: “C’è stata una forte campagna mediatica prima dell’uscita della legge. Questi fenomeni sono sicuramente pochi, ma godono di una grande risonanza nell’opinione pubblica. Mi viene in mente per esempio il caso di Franco Birolo, che ho descritto nel volume e che aveva suscitato grande clamore”. La sentenza di primo grado obbligava l’uomo ad un risarcimento di 325mila euro, oltre alla condanna di 2 anni e 8 mesi per avere ucciso un ladro che si era introdotto nella sua tabaccheria. La vicenda si è poi conclusa con l’assoluzione arrivata in appello. “Se guardiamo i dati non sembra ci sia una reale necessità della riforma. È più che altro frutto del “populismo penale”, che si verifica quando il legislatore inasprisce le pene o introduce dei cambiamenti per fare leva sul senso di insicurezza dei cittadini, al fine di propaganda elettorale”, conclude l’Avvocato. Gli elementi di novità. L’opera di Paola Bevere introduce svariati elementi innovativi rispetto alle molteplici analisi già compiute nel merito della riforma. Uno di questi è sicuramente l’analisi storica e politica compiuta dall’autrice sull’evoluzione della giurisprudenza Italiana circa l’istituto della legittima difesa, a partire dall’articolo 52 comma 1 del Codice Rocco del 1930, “un vero e proprio pilastro” secondo l’Avvocato. Un resoconto dettagliato dell’iter legislativo attraversato dalla riforma in Camera e Senato arricchito dalle discussioni in aula costituisce un altro importante contributo, al pari della comparazione che l’autrice compie analizzando gli ordinamenti di Francia, Germania e USA riguardo appunto la legittima difesa. “Ho scelto di concentrarmi su questi ordinamenti in quanto è proprio ad essi che il legislatore Italiano si è ispirato per redigere la riforma” – precisa l’autrice – “In Francia la legittima difesa è presunta ‘per respingere, di notte, l’ingresso con effrazione, violenza o inganno in un luogo abitato, o per difendersi dagli autori di furto o saccheggio eseguiti con violenza’. Dalla Germania si è tratta la non punibilità per chi eccede i limiti della difesa per turbamento, paura o panico. Infine ho analizzato gli Stati Uniti per completezza, dato che c’era chi teorizzava un’Italia che sarebbe diventata un “far-west” a seguito della riforma”. A chi ci si rivolge. Il volume costituisce una guida importante alla legge per avvocati e magistrati, ma anche per studenti e neofiti dell’argomento reso accessibile dal lessico comprensibile e dai casi giuridici presentati. L’autrice. Paola Bevere è Avvocato del Foro di Roma, nonché Presidente dell’Associazione Antigone Lazio. Esperta in diritto penale e diplomata a Strasburgo in diritto internazionale per la tutela dei diritti fondamentali dell’Uomo. Ha scritto articoli sulla giustizia penale, sul carcere e sui diritti umani. È curatrice del portale on-line della rivista “Critica del diritto”. Giappichelli è a sua disposizione per metterla in contatto con l’autrice, qualora volesse approfondire l’argomento o avesse necessità di dichiarazioni di un esperto in materia.
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