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  • lunedì 28 aprile 2025

Il magistrato Luca Palamara, già consigliere del Csm ed ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati, leader di Unicost (la corrente centrista dei magistrati), è indagato per corruzione dalla Procura di Perugia. Lo scrivono il Corriere della Sera

Il magistrato Luca Palamara, già consigliere del Csm ed ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati, leader di Unicost (la corrente centrista dei magistrati), è indagato per corruzione dalla Procura di Perugia.


Lo scrivono il Corriere della Sera e La Repubblica, spiegando che l’indagine è stata aperta su segnalazioni arrivate da Roma e Messina ed è stata affidata al pm Gemma Miliani e al Gico della Guardia di Finanza.


In particolare, spiega Repubblica, “i pm indagano su una serie di circostanze che documentano una disinvolta amicizia tra Palamara e Fabrizio Centofanti, ex capo delle relazioni istituzionali di Francesco Bellavista Caltagirone, lobbista arrestato nel febbraio 2018 per frode fiscale, vicino agli ambienti del Pd e in affari con Piero Amara, avvocato travolto dall’inchiesta della Procura di Roma per il suo ruolo nelle sentenze ‘aggiustate’ della magistratura amministrativa: secondo i magistrati nell’amicizia tra Palamara e Centofanti c’è qualcosa di viaggi e regali diciamo ‘galanti’ ù che viene ritenuto vada molto al di là dell’opportuno”.


Palamara, ricorda poi il Corriere, è uno dei protagonisti di trattative e cordate che si stanno delineando al Csm, ma anche nei palazzi della politica, per rinnovare i vertici della Procura di Roma, una scelta che avrà ricadute a cascata su molte delle principali procure italiane e dove proprio Palamara è candidato a un ruolo di aggiunto. Il Csm è stato informato dell’inchiesta.



 Immediata la replica dello stesso Palamara: "Apprendo dagli organi di stampa di essere indagato per un reato grave e infamante per la mia persona e per i ruoli da me ricoperti. Sto facendo chiedere alla Procura di Perugia di essere immediatamente interrogato perché voglio mettermi a disposizione per chiarire, nella sede competente a istruire i procedimenti, ogni questione che direttamente o indirettamente possa riguardare la mia persona".


 

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