Il Cts detta la linea: “No a spostamenti e vacanze. Tutti in classe il 7 gennaio”

“Lasciare aperti gli impianti sciistici per riempire hotel e case di montagna mi sembra un azzardo se davvero vogliamo riuscire a contenere l’epidemia. I dati sono in miglioramento ma abbiamo ancora importanti numeri giornalieri di contagiati e di decessi tanto che l’Rt nazionale è ancora superiore a 1”. A parlare è Fabio Ciciliano, segretario del Comitato Tecnico Scientifico, in un’intervista al Corriere della Sera.
“Bisogna cercare – ha detto – di gestire l’intera partita in sede europea. In ogni caso per tutelare il Paese da nuovi contagi si dovrà prevedere un periodo di quarantena per i vacanzieri che rientrano. Questo certamente scoraggerà molti dal partire». Sull’eventualità di aprire i ristoranti a Natale e Santo Stefano “si potrebbero considerare le indicazioni del Cts quando ha suggerito di aprirli nei giorni festivi e la domenica a pranzo, anche per prevenire aggregazioni familiari nelle case che sarebbero poco controllate”.
«La scelta – ha spiegato Ciciliano – di fermare l’attività alle 18 e vietare gli spostamenti alle 22 serve ad evitare ogni possibile assembramento. Credo sia ancora necessario, così come è indispensabile l’incessante lavoro delle forze dell’ordine per la verifica sull’osservanza delle regole.
Anche perché serve a tutelare chi le regole le rispetta».
Niente deroghe sugli spostamenti? “Se metto da parte per un momento l’aspetto squisitamente tecnico – ha spiegato ancora il segretraio del Cts – penso alle famiglie spaccate dalla distanza dei figli lontani per motivi di lavoro o di studio come possano vivere da sole proprio il periodo natalizio che magari è l’unico momento dell’anno che hanno per incontrarsi.
Oppure ai nostri vecchi, i genitori che vivono da soli tutto l’anno per non gravare sulle famiglie e si ritroveranno così anche a Natale».”Indossiamo sempre la mascherina quando non si mangia. Teniamo i bambini in tavoli separati dagli anziani» ha aggiunto.
Le scuole apriranno il 7 gennaio? «È il primo obbligo morale di un Paese moderno ed evoluto. Mi auguro – ha detto ancora – che tutte le istituzioni coinvolte a tutti i livelli e per tutti gli aspetti, finalmente decidano di risolvere una volta e per sempre la questione, magari impiegando il periodo delle vacanze di Natale per risolvere le principali criticità». “Tutti possono e devono partecipare a un piano straordinario – ha concluso Ciciliano – che il Paese deve poter offrire alla scuola, magari proprio approfittando di questa epocale contingenza epidemica. Se lasciato solo, il ministero dell’istruzione non potrà mai farcela».
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