Conte-ArcelorMittal, a Palazzo Chigi va in scena un timido confronto

Si è chiuso senza risultati significativi l’incontro tra il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e il vertice di Arcelor Mittal. Il Governo ha ribadito la sua linea, chiedendo all’azienda di rispettare gli accordi presi, ovvero il contratto per l’acquisizione dell’ex Ilva e AecelorMittal ha ribadito la sua posizione sulla necessità della tutela penale, considerandola essenziale e punto irrinunciabile, questo però non significa affatto che il dialogo può essere riannodato. Questo mercoledì è segnato anche dalle divisioni sindacali, visto che malgrado lo stato di agitazione generale in tutti gli stabilimenti del gruppo, lo sciopero generale di 24 ore è stato indetto dalla sola Uil, mentre Cgil e Cisl si sono chiamate fuori, pur mantenendo alta l’attenzione e lo stato di mobilitazione. Va detto poi che è stata anche la giornata in cui ArcelorMittal Italia ha comunque avviato formalmente la procedura per restituire ai commissari gli stabilimenti dell’ex Ilva,acquisiti nel 2018. L’azienda ha presentato al Mise e per conoscenza ai commissari la richiesta di avvio della cessione del ramo d’azienda che coinvolgerà 12 siti per un totale di 10.777 dipendenti del perimetro aziendale oggetto di trasferimento ai commissari. La retrocessione dei rami d’azienda e il conseguente trasferimento dei lavoratori avverrà entro 30 giorni dalla data del recesso di A. Mittal. È quanto si legge nella comunicazione presentata oggi dal gruppo franco-indiano, in base a quanto prevede l’articolo 47 della legge 428/ 90. Immediata la reazione della Fiom Cgil, che ha confermato lo stato di agitazione in tutti gli stabilimenti:“Apprendiamo la decisione aziendale di dare formale avvio alla procedura di cessione di ramo d’azienda ex articolo 47, che prevede il trasferimento degli stabilimenti e di tutti i dipendenti ai commissari straordinari - rende noto Francesca Re David, segretario generale dei metalmeccanici Cgil -. In attesa di conoscere l’esito del delicato incontro tra Governo e proprietà, permane lo stato di agitazione in tutto il gruppo ArcelorMittal. Le modalità delle iniziative di sciopero e della mobilitazione verranno decise nelle prossime ore, insieme alle rappresentanze sindacali dei diversi stabilimenti. Per la Fiom "è necessario l’integrale rispetto dell’accordo da parte del governo e dell’azienda ed è inaccettabile qualsiasi ipotesi di ridimensionamento occupazionale di tutti gli stabilimenti del gruppo”.
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