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  • martedì 6 maggio 2025

C’è il video del raid che ha portato alla morte di al Baghdadi

Le forze armate Usa hanno diffuso le prime immagini del raid che in Siria ha portato alla morte del leader dello Stato islamico Abu Bakr al Baghdadi.


Le immagini sgranate mostrano i soldati americani che sparano ai militanti sul terreno, mentre questi corrono verso il compund in cui si era rifugiato al Baghdadi. Secondo la ricostruzione fornita dal presidente Usa Donald Trump, l’emiro si sarebbe fatto esplodere con un giubbotto-bomba dopo essere scappato all’interno di un tunnel. Dopo il raid, il compound è stato completamente distrutto.


Il generale Kenneth McKenzie ha anche precisato che, con al Baghdadi, nel tunnel sono morti due bambini, non tre come precedentemente annunciato dal presidente Trump.


Inoltre non ha confermato la circostanza secondo la quale al Baghdadi, prima di morire, piangeva e urlava, come dichiarato sempre dal presidene americano. “Si è infilato in un buco con due bambini piccoli e si è fatto saltare in aria, mentre la gente era sul terreno. Potete dedurre da questo che tipo di persona era”, ha detto in una conferenza stampa al Pentagono. “Questa è la mia empirica osservazione”, ha proseguito. “Non posso – ha detto ancora – confermare nulla sui suoi ultimi secondi”.


McKenzie ha assicurato che si è fatto il possibile per evitare morti civili e per salvare i bambini. Non è stato in grado di fornire il numero di militanti Isis morti nell’operazione.


Dopo essere stati identificati in una base americana, i resti di al Baghdadi sono stati buttati in mare, ha confermato il generale, il quale ha detto di sospettare che l’Isis “tenterà qualche forma di attacco di rappresaglia”. E diventa milionario l’uomo che ha consentito l’identificazione del leader dello Stato Nero. Ci sono infatti nuovi dettagli sull’operazione che ha portato all’uccisione dell leader dello Stato Islamico (Isis), Abu Bakr al Baghdadi. La spia che ha permesso agli americani di eliminare il Califfo lo scorso 26 ottobre in un raid sul suo nascondiglio nel Nord della Siria avrebbe tradito al Baghdad per vendicarsi della morte di suoi parenti uccisi da jihadisti della stessa organizzazione. In cambio, riceverà la taglia di 25 milioni di dollari promessa da Washington a chi fornisce informazioni utili per cattura del ricercato numero uno nel mondo. Lo scrive oggi il Washington Post.


Lo 007 di etnia araba, e “uomo di fiducia” di al Baghdadi, era stato ingaggiato per primo dalle forze curde-siriane i quali lo hanno passato agli americani permettendo l’inviduazione esatta del nascondiglio del Califfo nel villaggio Barish nella provincia Nord-occidentale Idlib a appena 4,5 chilomteri dal confine turco Stando al Washington Post, la spia si occupava della logistica, conosceva tutti i suoi spostamenti e spesso accompagnava nelle loro uscite i suoi familiari. La stessa talpa, secondo le forze curde, avrebbe sottratto “mutande” di al Baghdadi che sarebbero serviti per il test DNA che ha dato la certezza sulla morte del Califfo.


 


 

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