Attacchi alle petroliere, riunione d’emergenza a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza Onu. Gli americani (documenti fotografici) accusano l’Iran

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite terrà nelle prossime ore una riunione di emergenza a porte chiuse sugli ultimi attacchi contro due petroliere nel Golfo, su richiesta degli Stati Uniti. Lo hanno riferito fonti diplomatiche. Due navi cisterna, una norvegese e una giapponese, sono state bersaglio oggi di un attacco di origine indeterminata nel Mar Arabico, nel mezzo del Golfo, una regione già in tensione a causa della crisi tra gli Stati Uniti e l’Iran. Un mese fa, gli attacchi avevano già preso di mira quattro navi dagli Emirati Arabi Uniti. Intanto l’esercito americano ha pubblicato un video che mostra – a suo giudizio – una pattuglia dei Guardiani della Rivoluzione (il reparto di elite dell’esercito iraniano), che ritira una carica non esplosa dallo scafo di una delle petroliere attaccate ieri nel Golfo dell’Oman. Il comando centrale dell’esercito americano ha inoltre diffuso una foto che mostra l’ordigno. È molto insolito che documenti del genere siano desecretati, cosa che tende a dimostrare la determinazione degli Stati Uniti a convincere la comunità internazionale della responsabilità dell’Iran negli attacchi contro due petroliere nei pressi del distretto di Hormuz. Teheran ha respinto in giornata le accuse americane. Le due petroliere prese di mira, il Front Altair e il Kokuka Courageous, battenti rispettivamente bandiera delle Isole Marshall e di Panama, sono state sgomberate e i loro equipaggi messi in sicurezza. Le petroliere si trovano, da quando sono state abbandonate, nelle acque situate tra i Paesi del Golfo e l’Iran.Prima della nota dell’esercito americano, l’Iran ha detto – per voce della sua missione diplomatica all’Onu – di respingere “categoricamente le accuse infondate” degli Stati Uniti.
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