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  • sabato 3 maggio 2025

Assassinio del Vicebrigadiere, il padre del presunto omicida chiede le riprese video del delitto. Investigatori privati dagli Usa per una contro indagine

 


"Siamo concentrati a lavorare con gli avvocati di Finn per stabilire tutti i fatti. Speriamo che l’accusa produca le riprese video dell’incidente per mostrare cosa è realmente accaduto". Sono le parole di Ethan Elder, il padre di Finnegan Lee Elder, il giovane americano finito a Regina Coele con l’accusa di aver assassinato con undici coltellate il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. E’ chiaro che sia il padre che la difesa, stiano tentando di far vacillare l’impianto accusatorio, che comunque tiene. Si muove la difesa anche del secondo indagato. Dobbiamo avere risposte ad alcune domande". E’ quanto ha affermato in una intervista alla tv americana Abc7news, Craig Peters, il consulente legale della famiglia di Finnegan Lee Elder, il ragazzo arrestato assieme al connazionale Christian Gabriel Natale Hjorth per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, riferendosi alle indagini in corso. Evidente, poi,  l’impegno degli stessi Stati Uniti, attraverso Ambasciata e Consolato, a dare assistenza di livello al compatriota. C’è poi da dire che, secondo alcune indiscrezioni raccolte la quotidiano La Stampa, le famiglie dei due giovani avrebbero in mente una contro indagine e per questo si sarebbero già rivolti ad una agenzia investigativa privata degli Usa, nelle prossime ore, alcuni investigatori saranno a Roma per avviare la loro indagine. Sempre secondola "Stampa", ai genitori dei due giovani statunitensi tra l’altro appare molto strano che, dopo la morte di un carabiniere, l’inchiesta venga condotta proprio dall’Arma e non da un altro organo di polizia, come riferisce uno dei legali delle famiglie. Secondo le procedure italiane, d’altra parte, la decisione spetta all’autorità giudiziaria e la Procura di Roma non ha visto nessuna incompatibilità nell’affidare le indagini ai carabinieri. Accertamenti e verifiche dopo l’omicidio sono quindi stati condotti dal Nucleo investigativo del comando provinciale. Ma le ricostruzioni che sono state diffuse sulla vicenda non convincono le famiglie dei due ragazzi, che hanno quindi deciso di coinvolgere un team di specialisti, veri e propri investigatori per far scattare una indagine parallela che chiarisca tutti i dubbi.


Intanto nella giornata di venerdì il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto, accompagnati dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Giovanni Nistri, la mamma, la moglie, il fratello e la sorella del Vice Brigadiere dei Carabinieri, Mario Cerciello Rega, ucciso nell’adempimento del dovere. Ma l’inchiesta va avanti e ci sono nuovi elementi da aggiungere ai tanti già incastonati in queste ore. Intanto c’è una precisazione, o meglio due, da parte dell’Arma dei Carabinieri, la prima è che il vicebrigadiere era regolarmente in servizio e la seconda è che, il suo collega, Antonio Varriale era regolarmente armato. L’arma è stata prelevata dai carabinieri sul posto per effettuare accertamenti. La circostanza che Varriale fosse armato era stata già sottolineata dal comandante provinciale dei carabinieri di Roma, generale Francesco Gargaro, nella conferenza stampa dei giorni scorsi. Al contrario il vice brigadiere Cerciello non aveva con sé l’arma.


 

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