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  • sabato 3 maggio 2025

Patente a punti per la sicurezza sul lavoro, ottima notizia per la Cgil

 


“È una buona notizia, e ci fa sperare, il fatto che siamo stati convocati al ministero del Lavoro: è la prima volta che accade. Con i governi precedenti non eravamo mai riusciti a fare un incontro per la sicurezza sul lavoro in cui intorno al tavolo fossero sedute tutte le parti istituzionali”. A dirlo è la segretaria confederale della Cgil Rossana Dettori commentando ai microfoni di RadioArticolo1 l’incontro con la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, il titolare della Salute Roberto Speranza, Inail, Inps, Inl e Conferenza delle Regioni. “C’erano tutti i datori di lavoro e tutti i sindacati, forse eravamo tanti ed è stata un po’ complicata la gestione, però per la prima volta tutte le parti istituzionali che devono coordinarsi erano presenti al tavolo”.


Una delle priorità indicate dalla Cgil è modificare radicalmente il decreto sblocca-cantieri che taglia risorse per appalti a subappalti, cosa che inevitabilmente ricade sulla sicurezza. “Parliamo in particolare – spiega Dettori – dell’edilizia e dei trasporti. Ci hanno assicurato che fra dieci giorni saremo riconvocati, hanno preso atto delle cose che abbiamo detto e nel prossimo incontro cominceremo a discutere nel merito”. Tra le proposte del sindacato c’è pure la patente a punti, “uno strumento che permetta di monitorare le aziende in maniera tale che vengano escluse dalle gare quelle con incidenza molto alta di incidenti e siano invece premiate quelle virtuose”.


Altro punto cruciale riguarda la formazione, “non solo per i lavoratori, ma anche per gli imprenditori – precisa l’esponente della Cgil –. Abbiamo sempre chiesto investimenti su questo, bisogna preparare anche i datori di lavoro, soprattutto i piccoli”. E poi le assunzioni degli ispettori, un argomento sul quale gli stessi ministri, in particolare Roberto Speranza, hanno posto l’accento: “L’Inl, che è l’ente degli ispettori nazionale, l’ha detto ieri al tavolo con molta chiarezza: il numero è bassissimo. Secondo i nostri calcoli ci sono due ispettori per provincia. È evidente che così i controlli non si fanno”.


 

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