Conte annuncia una rivoluzione nella caccia agli evasori. Cose mai fatte prima

“Il vero problema nostro, endemico, è l’evasione, è la maggiore iniquità, mi sto convincendo che bisogna intervenire radicalmente come mai fatto in passato, iniziamo a pensare a un provvedimento complessivo, ci stiamo lavorando”. Lo ha rivelato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte parlando con i giornalisti a margine dell’assemblea generale dell’Onu a New York, delle prossime misure allo studio del governo.
“Se riterremo questa misura percorribile, stiamo facendo delle simulazioni, chiederò un patto con tutti i cittadini onesti: accettare quella che è una misura nuova, questa sorpresa perchè poi pagheremo tutti meno”, ha concluso.
Poi una serie di riflessioni su temi di politica globale: “Non ho mai considerato che una deriva nazionalistica sia il modo per tutelare il nostro interesse nazionale”, la via da seguire è quella di un “multilateralismo” che sia “rispettoso” delle identità di tutti, ha detto il premier esprimendo una posizione diversa, se non opposta, a quella espressa poco prima dal presidente Usa Donald Trump, il quale, poco prima, parlando di fronte all’Assemblea Onu, aveva detto che “Il futuro è dei patrioti, non dei globalisti”.
Conte è arrivato a questa considerazione parlando con i giornalisti che gli chiedevano dell’accordo raggiunto a Malta sulla redistribuzione dei migranti. “Non è la svolta definitiva”, ha premesso il presidente del Consiglio “non è la panacea” “ma un passaggio significativo, disconoscerlo non è onesto intellettualmente: da ieri c’è una disponibilità alla redistribuzione di tutti i migranti che arrivano, non solo di quelli che hanno diritto all’asilo”. Tuttavia, ha precisato Conte, “non per questo consentirò alle Ong di decidere chi deve entrare in Italia”, “la politica migratoria è seria”, non può essere affidata a una singola persona.
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