Salvini torna al sogno di Berlusconi: “Apriamoci fuori da politica, rivoluzione liberale”

Salvini torna al sogno di Berlusconi: “Io sono un perfezionista anche una sola sconfitta non va bene. Perdere a Lecco per 31 voti non lascia soddisfatti, una sconfitta in casa fa male” quindi, dopo le amministrative “dobbiamo allargare. Ora il nostro sguardo è rivolto alle elezioni che la prossima primavera si terranno nelle principali città italiane, da Milano a Roma, da Napoli a Torino. Incontro Giorgia Meloni e Antonio Tajani per cominciare a ragionare sul futuro”. Così il leader della Lega Matteo Salvini fa il punto sul partito dopo il voto e in un’intervista al Corriere della Sera dice: “Vanno allargati i confini del nostro perimetro politico coinvolgendo imprenditori e professionisti. Ho in testa un modello preciso”.
“Se avessimo riportato al seggio gli elettori che erano andati al primo turno avremmo stravinto. Evidentemente, è mancato qualcosa”, riflette ancora Salvini. “Non guardo solo a Lecco, parlo in generale. Voglio una Lega più presente nei mondi esterni alla politica. Bisogna parlare con i professionisti e le imprese. Nei capoluoghi dobbiamo essere più presenti”.
“Ascoltare e coinvolgere. Nella partita delle grandi città vogliamo vincere ovunque. Nell’incontro di domani (stamattina, ndr) inciterò a fare quello scatto in avanti che anche in queste Regionali abbiamo faticato a fare”. “Le idee di Pera sono stimolanti – dice poi Salvini – Condivido l’idea della necessità di una rivoluzione liberale. Abbiamo bisogno di liberare energie, di sfruttare le potenzialità degli italiani. E non pretendo di essere da solo in questo impegno. Sto lavorando anche con FI”.
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