Riforme, spallata del Pd che propone di superare il Bicameralismo paritario

Il Partito democratico rilancia la battaglia per il superamento del bicameralismo paritario con la presentazione di una proposta di legge costituzionale che punta, come recita la bozza del testo diffusa giovedì mattina, alla “razionalizzazione del parlamentarismo attraverso la valorizzazione del Parlamento in seduta Comune per la definizione dell’indirizzo politico nazionale, l’introduzione della sfiducia costruttiva e di nuovi elementi di differenziazione di Camera e Senato”. A presentare l’iniziativa quasi l’intero vertice dem, guidato dal segretario Nicola Zingaretti, secondo il quale “l’ampio sostegno al Sì (nel referendum costituzionale, ndr) non aveva il sapore dell’antipolitica ma della voglia di cambiare”.
Per i democratici il taglio dei parlamentari è un “punto di partenza”, come è confermato, sottolinea il capogruppo alla Camera Graziano Delrio, dai calendari parlamentari che testimoniano l’avanzamento dei “correttivi” alla riforma.
Tra le innovazioni introdotte dal testo e riassunte dal senatore Dario Parrini, l’affidamento al Parlamento in seduta comune di “competenze cruciali, dalla legge di bilancio alla ratifica dei trattati internazionali, dall’autorizzazione all’aumento dell’indebitamento alla votazione della fiducia iniziale al Governo e della eventuale sfiducia costruttiva; un elemento volto a rafforzare la stabilità del Governo”. La proposta prevede l’integrazione del Senato con l’elezione di un senatore per ogni consiglio regionale e provincia autonoma, e conferisce nuovi poteri anche al presidente della Repubblica, che potrà revocare i ministri, sempre su proposta del presidente del Consiglio come accade per la loro nomina.
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