Referendum, legge elettorale e servizi segreti, ecco la posizione del M5S illustrata da Di Maio

“Faremo di tutto per rispettare i patti, ovviamente attiene al calendario del parlamento, ma noi rispetteremo i patti”: è quanto ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, rispondendo alla domanda se sia realistico che la riforma della legge elettorale venga approvata prima del referendum. “Il taglio dei parlamentari è un tassello”, ha rimarcato il ministro nel suo intervento a Radio Anch’io, “e la legge elettorale è un altro passaggio così come lo sono i regolamenti parlamemtari per migliorare la qualità delle leggi”. Per Di Maio “il dibattito sul numero dei parlamentari è sbagliato” perchè “il tema è la qualità delle leggi e per farlo bisogna metter mano sicuramente anche ai regolamenti parlamentari”.
Quanto alla vicenda della nomine ai vertici dell’Intelligence, che sta creando un po’ di fibrillazioni nell’esecutivo, Di Maio ha espresso “piena fiducia nel presidente del Consiglio e nei vertici dell’intelligence in un momento così complicato per il Paese”. Il ministro ha aggiunto che si tratta di “valutazioni che hanno fatto i parlamentari”, precisando che “ieri ero in Libia e non ho seguito il dibattito parlamentare”.
Tornando al referendum, secondo Di Maio, questo “è un’opera di modernizzazione del paese” sostenuta da una “coalizione trasversale del Paese, non solo dal M5S. Questa è una riforma semplicissima si tagliano 345 parlamentari e da 945 passiamo a 600 parlamentari. Gli italiani sono chiamati a votare sì o no su questo. La Germania ne ha 700 eletti, la Francia ne ha 600, noi ne abbiamo 945. E’ un’opera di modernizzazione del paese, che non c’entra niente con la rappresentatività perchè in questo momento siamo il parlamento che ha il numero dei parlamentari eletti più alto d’Europa. Se il punto è che il parlamento è più forte se ha più parlamentari allora i signori del no dovrebbero proporre una legge per istituire 2.000 parlamentari anzichè 1.000”.
La riforma non è “sostenuta solo dal M5S”, ha concluso, ma “da una coalizione trasversale del paese per la modernizzazione del paese”.
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