L’Italia ha sette giorni di tempo per dare risposte certe all’Ue. Tria: “Porterò nuovi dati, non chiacchiere” e Conte rilancia: “In Europa serve una governance rivolta alla crescita”

Quello che scaturisce dalle ultime riunioni a Bruxelles, è un vero e proprio ultimatum all’Italia. L’Unione, infatti ci chiede "dati, fatti, impegni’ entro sette giorni per evitare la procedura di infrazione". Conte cerca di rassicurare e fa sapere che la lettera di risposta è quasi pronta. Poi il ministro delle Finanze Tria che annuncia tranquillizzante: "Porterò nuovi dati, non chiacchiere". Ed ancora i soci di maggioranza del Governo giallo-verde con i due vicepremier che promettono di tagliare le tasse. "Se si guarda al responso delle Europee, in ogni caso la prossima Manovra toccherà alla Lega, è una loro responsabilità innanzitutto, oltre che del governo" fa sapere Di Maio. Per Salvini "il governo ci sarà se scommette su un corposo taglio delle tasse".
Ma su tutto questo e su altro il Premier Conte getta la palla dall’altra parte del campo avvertendo che all’Europa serve una “governance economica rivolta alla crescita, anche tramite maggiori investimenti pubblici: non possiamo limitarci a guardare all’obiettivo della stabilità attraverso l’austerità”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nelle dichiarazioni congiunte con gli altri leader dei Paesi del Sud Europa, al termine del vertice di Malta.
Nella riunione di La Valletta, ha riferito il premier, “ci siamo trovati d’accordo anche sul pilastro sociale. Dobbiamo fare fronte comune anche in questo campo: c’è un duplice interesse che ci unisce: il riequilibrio tra riduzione e condivisione dei rischi, che sono aspetti non alternativi ma complementari”.
Ma dall’Europa suonano una musica diversa: quella del rigore, e l’Italia non scende dal banco degli imputati. Infatti l’Ecofin dei ministri delle Finanze ha, tra le altre cose, confermato che è giustificata una procedura a carico dell’Italia per eccesso di deficit, in base all’inadempienza della regola sul debito, ha riferito il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis.
“E’ importante che anche in Italia i conti vengano messi su un percorso sostenibile: il debito deve calare e non salire”, ha affermato, dal canto suo, il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis. Il quale ha anche detto: “Ora sta all’Italia portare alcuni elementi addizionali di cui tenere conto prima di procedere a altri passi procedurali, ma quello che conta è che debite e deficit vengano messi chiaramente su una traiettoria di discesa”.
La situazione dell’Italia era stata anche discussa all’Eurogruppo allargato che si è tenuto sempre in Lussemburgo.
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