Caso Lotti-Palamara-Csm, le trame per conquistare la Procura di Roma e controllare Palazzo dei Marescialli

Il Caso Lotti, o meglio il Caso Csm, si arricchisce di un nuovo capitlo legato all’ex ministro. Nuove intercettazioni infittiscono ulteriormente quanto accaduto nel mese di maggio in un grande albergo romano, dove l’ex ministro e sottosegretario avrebbe incontrato il magistrato Palamara, probabilmente per stabilire una linea comune sui fututi assetti alla Procura di Roma, Lotti, in quella occasione, avrebbe anche detto, di aver incontrato il Capo dello Stato Mattarella al Quirinale e di avergli descritto la situazione. Da Quirinale immediata la replica che definisce Lotti un “millantatore”. Ma nelle registrazioni ci sarebbe anche dell’altro, ovvero la volontà di incidere sulle inchieste che li vedevano coinvolti. I faldoni con le trascrizioni degli atti sono già nella disponibilità dei magistrati della Procura di Perugia, che hanno competenza sui reati presunti reati commessi da magistrati nella Capitale. Sempre in queste ore da registrare una presa di posizione di Palamara: ““Gli stralci di intercettazione riportati sui quotidiani non possono far venir meno il profondo rispetto che ho sempre avuto per le istituzioni dello Stato. In particolare per il Presidente della Repubblica che costituisce il presidio della autonomia e della indipendenza della magistratura, la cui credibilità oggi deve prevalere su qualsiasi interesse personale. Ribadisco che nel corso del mio interrogatorio non ho mai coinvolto il Quirinale come può evincersi dalla completa registrazione di questo atto istruttorio”. Diversa, invece la posizione di Luca Lotti che in queste ore si è autosospeso dal Pd con una lettera inviata al Segretario Zingaretti: “Ti comunico dunque la mia autosospensione dal Pd fino a quando questa vicenda non sarà chiarita. Lo faccio non perché qualche moralista senza morale oggi ha chiesto un mio passo indietro. No. Lo faccio per il rispetto e l’affetto che provo verso gli iscritti del Pd, cui voglio bene e perché voglio dimostrare loro di non avere niente da nascondere e nessuna paura di attendere la verità”. Il segretario del Pd ha ringraziato Lotti "per un gesto non scontato nei confronti della politica, delle istituzioni e del partito. Sono consapevole della difficoltà umana di questi giorni, ma ciascuno di noi ha una responsabilità alta nei confronti della comunità di cui facciamo parte e verso il Paese. Penso che questa scelta gli consentirà anche di tutelare al meglio la sua posizione in questa vicenda che, come ha detto lo stesso Lotti, deve essere ancora chiarita".
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