Conte: “Non diamo schiaffi a nessuno ma dobbiamo fermare treno del virus”

Il “treno” del coronavirus sta correndo e per fermarlo bisogna introdurre dei “riduttori di velocità”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nell’intervista in diretta sul sito del Corriere della sera sul tema della crisi della ristorazione causata dalle restrizioni per contrastare la pandemia di coronavirus. All’evento prende parte lo chef Massimo Bottura, autore della lettera-appello “5 idee per salvare i ristoranti italiani”. “Se non intervenissimo – ha affermato il capo del Governo – questo treno ci verrebbe addosso e i danni sarebbero più prolungati”.
“Oggi – ha sottolineato il premier – non è una giornata felice, in particolare per molte aree; non parliamo solo di Milano, della Lombardia, del Piemonte, della Val d’Aosta, della Calabria: ci sono cittadini che purtroppo oggi sono costretti a un nuovo regime restrittivo e abbastanza penalizzante. Le misure limitano la circolazione, rischiano di deprimere i ristoratori e tante altre attività commerciali e operatori economici, pensiamo anche all’indotto, anche le zone arancioni sono penalizzate, ci sono misure un po più restrittive introdotte per le regioni gialle”.
“Ora dobbiamo introdurre – ha proseguito – ulteriori riduttori di velocità, il treno sta correndo anche se noi abbiamo già provato a fermarlo. Non stiamo dando schiaffi a nessuno, non c’è una deliberata volontà di penalizzare aree a discapito di altre: siamo intervenuti già con il primo Dpcm (di ottobre, ndr), abbiamo imposto l’obbligo di mascherina anche all’aperto, era un riduttore di velocità ma il treno sta aumentando la velocità, dopo il secondo e il terzo Dpcm, il treno continua o rallenta molto poco. Ecco perché siamo stati costretti a intervenire”.
“Ho sentito parlare da Bottura di fiducia, apprezzo molto il suo atteggiamento costruttivo, di fiducia. Noi siamo costretti a rallentare questa corsa ma vogliamo che la limitazione sia la più contenuta possibile come spazio temporale. Queste misure confidiamo che siano limitate a qualche settimana, se riusciamo a contenere la curva del contagio possiamo affrontare le settimane che ci aspettano con più serenità”.
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