Regionali e coalizioni, D’Uva (M5s): “Nessun bis su Rousseau, noi alternativi”

“Abbiamo appena votato su Rousseau, non mi pare il caso di rifarlo”. Francesco D’Uva, già capogruppo M5S, questore della Camera, in un’intervista al Corriere della sera parla della decisione di correre da soli in Emilia Romagna.
“Fermo restando che dobbiamo sentire i territori e che Rousseau è uno straordinario strumento di democrazia, credo che ci troveremmo a disagio in un accordo regionale con il Pd – spiega -. Non siamo né squali né sardine: saremmo un po’ dei pesci fuor d’acqua”.
Per D’Uva “è giusto stare insieme a Roma, anche perché non si può governare da soli. Ma non dobbiamo mischiare i piani. E dobbiamo mantenere la nostra identità: siamo nati come alternativa alle forze politiche tradizionali. Meglio allearsi con le forze civiche”.A chi sostiene che se non vi alleate con il Pd in Emilia-Romagna, il governo rischia di cadere l’esponente pentastellato risponde: “Ma no, solo un folle può pensare una cosa del genere. È assurdo che un governo sia appeso al risultato di un’elezione regionale”.
E alle critiche a Di Maio D’Uva replica: “Il leader serve eccome, ricordiamoci che siamo maggioranza relativa anche grazie a un leader e, nello specifico, a Di Maio. Poi è ovvio che siamo cresciuti e serve una struttura. Per questo stanno arrivando i facilitatori”. Eppure molti contestano Di Maio. “Lo vedo, sì, credo che sia normale, quando non si va bene alle urne, che si mettano in discussione un po’ di cose. Io vedo la discussione come una cosa fisiologica e anche molto positiva. Mi spiace solo quando si eccede”.
Infine per il capogruppo alla Camera che il Movimento non ha ancora eletto si potrebbe abbassare il quorum: “Sarebbe bello avere il 50 % più uno. Ma se non riuscissimo si potrebbe valutare di seguire l’esempio del Senato”.
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