• Quotidiano di informazione
  • martedì 29 aprile 2025

Whirpool, Di Maio revoca 15 milioni di incentivi all’azienda che ha annunciato la chiusura degli impianti di Napoli

Il sit-in degli operai della Whirlpool di Napoli, davanti al Mise, ha accompagnato il tavolo convocato sul destino dello stabilimento partenopeo, a rischio cessione e chiusura. Lo scorso venerdì, 31 maggio, la multinazionale di elettrodomestici ha annunciato ai sindacati la volontà di cedere lo stabilimento dove lavorano 430 persone, cogliendo di sorpresa i lavoratori, rispetto a quanto previsto nel piano 2019-2021, firmato dalle parti al Mise, il 25 ottobre 2018. La decisione di Whirlpool metterebbe a rischio l’occupazione di circa 430 lavoratori che potrebbero arrivare a 800 calcolando l’indotto di un territorio che peraltro non gode di buona salute. Intanto, il tavolo di crisi sulla Whirlpool sarà riconvocato tra una settimana e Di Maio, in attesa del nuovo confronto ha già annunciato tagli durissimi per l’azienda: "Firmo la direttiva che revoca incentivi all’azienda per 15 milioni di euro. Whirpool che oggi dice di voler chiudere lo stabilimento di Napoli non ha tenuto fede ai patti. Vediamo se così torna a più miti consigli visto che mercoledì abbiamo un incontro".  La segretaria nazionale della Fiom Cgil, Barbara Tibaldi rivela: “oggi è uscito chiaro da parte del governo oltre che dai sindacati che Whirlpool Italia è Whirlpool con Napoli. Ho fatto fatica a capire la posizione di Whirlpool. Per tre volte ci hanno chiesto di ascoltare le loro proposte su Napoli. Gli abbiamo chiesto se c’è anche quella di non vendere Napoli, ma non sono in grado di dare una risposta e chiedono di vederci la prossima settimana”. Barbara Tibaldi, al termine del tavolo convocato al Mise commenta: “Di Maio ha detto che a fronte di una posizione come quella tenuta oggi, lui blocca tutti gli incentivi previsti per l’azienda e valuta la restituzione di quelli già erogati”. Il ministro Di Maio, invece, ha fatto sapere via social, come è sua abitudine, che “non si prende per il culo lo Stato italiano. Non con me, non con questo Governo”. Avrebbe perfino usato parole pesanti Luigi Di Maio rivolgendosi ai vertici Whirlpool nel corso dell’incontro con le parti al ministero dello Sviluppo economico, come riferiscono fonti presenti alla riunione. “Non mollerò mai – ha poi scritto Di Maio nel post su Facebook – con il MoVimento 5 Stelle al Governo non si prendono in giro né lo Stato né i lavoratori. Grazie alle donne e agli uomini della Whirlpool arrivati al Mise da Napoli”. Secondo le stesse fonti il vicepremier e ministro avrebbe poi affermato che “lo Stato si farà rispettare. Si sono firmati accordi ben precisi. State creando un precedente gravissimo. Dovete rispettare istituzioni e lavoratori. Io sono e sempre sarò al loro fianco. Siamo disposti a impegnarci ancora di più con l’azienda per trovare una soluzione”.


Intanto i lavoratori dello stabilimento di Napoli si riuniranno in assemblea mercoledì 5 giugnoalle 10, in via Argine a Napoli per confrontarsi sull’incontro al ministero dello Sviluppo Economico. Le organizzazioni sindacali illustreranno quanto emerso nell’ambito dell’incontro al Mise a partire dalle posizioni espresse dal ministro Di Maio e condivise da Fim-Fiom-Uilm. “È stato un incontro interlocutorio – sottolineano i segretari generali di Fiom Cgil Campania e Fiom Cgil Napoli, Massimiliano Guglielmi e Rosario Rappa”. “Il ministro Di Maio – spiegano – ha ribadito che l’accordo di ottobre va rispettato, minacciando sanzioni qualora la Whirlpool non intenda rispettare gli impegni di rilancio del sito di Napoli così come previsto dall’accordo del 25 ottobre scorso. Il ministro si è impegnato a contattare i vertici americani e a riconvocare tra una settimana un nuovo tavolo di confronto, chiedendo la presenza di tutti i livelli istituzionali territoriali in cui esistono insediamenti Whirlpool. Per noi la lotta continua e con i lavoratori, domani, decideremo le ulteriori e necessarie iniziative di sostegno alla vertenza”.


Da parte sua il segretario generale della Cgil di Napoli, Walter Schiavella, sottolinea che “la vicenda Whirlpool, se non risolta positivamente, rischia di minare fortemente la credibilità di istituzioni e imprese e, con esse, la speranza di costruire un progetto concreto e condiviso di rilancio del Mezzogiorno”.  Walter Schiavella, a margine dell’assemblea pubblica dell’unione Industriali aggiunge che la vicenda “è assolutamente emblematica degli effetti non governati e combinati di due fattori – spiega -: comportamenti eticamente inaccettabili di multinazionali e imprese che puntano solo ad ottimizzare profitti a scapito della quantità e qualità del lavoro scaricando sulla collettività i costi sociali delle loro scelte, e assenza di politiche industriali capaci di sostenere autonomamente progetti di rilancio produttivo del Mezzogiorno”.


Tra le reazioni politiche, Stefano Fassina, di Liberi e Uguali argomenta che “il governo non può lasciar calpestare la nostra Costituzione dalla Whirlpool: la multinazionale ha preso impegni a fine ottobre scorso, lo Stato ha impegnato e continua a impegnare risorse. Il piano industriale sottoscritto va portato avanti”. Stefano Fassina, sotto al Mise con i lavoratori di Napoli della Whirlpool aggiunge: “il ministro Di Maio deve dedicare massima attenzione alla vicenda: è in gioco uno degli ultimi grandi insediamenti industriali del Mezzogiorno. Deve anche affrontare il problema generale e sempre più insostenibile. Anche i lavoratori di Napoli sono vittime dell’ennesima delocalizzazione, in Polonia, all’interno del mercato unico europeo, fattore di dumping sociale e svalutazione del lavoro”, ha concluso Fassina. Con i lavoratori della Whirlpool sotto la sede del Mise anche il segretario nazionale di Articolo Uno, Roberto Speranza insieme ad Arturo Scotto mentre al tavolo del Mise c’era anche il deputato di Articolo Uno, Guglielmo Epifani.



Secondo Michele Meta, commissario della Federazione Pd di Napoli, “solo oggi il Ministro Di Maio si accorge di quanto sia drammatica la vertenza dei lavoratori Whirlpool, con oltre 400 lavoratori e le loro famiglie abbandonate al loro destino”. Michele Meta aggiunge che “purtroppo arrivano fuori tempo massimo le polemiche sollevate da Di Maio nei confronti dell’azienda, sulla quale avrebbe dovuto vigilare in questi mesi per far rispettare l’accordo sottoscritto al Mise”. Meta conclude che “Napoli ed il Sud sono abbandonati dal Governo di cui fa parte il Ministro Di Maio: 80.000 lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro a causa dell’assenza del Governo sulle politiche industriali e sul sostegno alle politiche per il lavoro”.


 

 Commenti

La tua email non verrà pubblicata. Campi richiesti:

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. OK