Inapp avverte, per un’impresa su 3 personale deve aggiornare competenze
I fabbisogni più elevati di formazione e aggiornamento si registrano nei servizi e nei segmenti della manifattura a più alta intensità tecnologica: Chimica (37,7%), Elettronica (36,9%), Energia, acqua e rifiuti (35,3%) e Metalmeccanica (34,4%), ma sono particolarmente rilevanti anche nell’ambito dei servizi che riguardano le attività di Istruzione, sanità e servizi alle persone (47,8%) e il settore Comunicazione, attività finanziarie e altri servizi alle imprese (38,6%).
Le professioni che registrano le esigenze più forti di aggiornamento sono quelle qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (29,2%), degli Artigiani, operai specializzati e agricoltori (20,9%), delle Professioni esecutive nel lavoro di ufficio (20,8%) e delle Professioni tecniche (14,9%).
La necessità di aggiornamento maggiore riguarda le competenze (skills) più che le conoscenze disciplinari, in particolar modo quelle relative al problem solving, alla capacità di pianificare l’utilizzo delle risorse e le abilità di tipo tecnico e competenze di tipo comunicativo e relazionale.
A livello territoriale le imprese che segnalano maggiori esigenze di aggiornamento sono al Nord-Est con il 36,5%, A livello territoriale, le imprese che segnalano maggiori esigenze di aggiornamento sono il 36,5% al Nord-Est, il 36,3% al Nord-Ovest, il 34,5% al Sud e il 33,5% al Centro.
Le piccole imprese manifestano una maggiore debolezza nel prefigurare i fabbisogni e elaborare strategie di medio-lungo periodo, mentre le aziende medio-grandi mostrano di percepire con maggiore facilità i fabbisogni di aggiornamento delle competenze da soddisfare con nuove attività formative. Il 76,5% delle imprese che hanno tra 50 e 249 dipendenti e l’87,8% di quelle con oltre 250 dipendenti manifestano un fabbisogno di aggiornamento di conoscenze e skills.
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