• Quotidiano di informazione
  • venerdì 27 dicembre 2024

Disastro INPGI, Gruppo Gino Falleri “Presidente Mattarella difenda lei i giornalisti italiani dal default dell’ INPGI”.

 


 


La grande crisi dell’ente previdenziale dei giornalisti


 


 


Sveglia! Sveglia colleghi! Ha perfettamente ragione il collega Pierluigi Franz, che nella sua veste ufficiale di Sindaco dell’INPGI, l’Istituto di Previdenza dei Giornalisti Italiani, ha inviato ai Direttori di tutti i giornali e al mondo del Giornalismo Italiano, una coraggiosissima lettera-aperta per denunciare il disastro economico del nostro Ente di Previdenza. 

Franz chiarisce nella sua lettera che cii sono ormai miliardi di vecchie lire di passivo, un bilancio in rosso che più di così non si può, e che oggi rischia di mettere in forse le pensioni di migliaia di giornalisti italiani.

Ma a noi piace pensare molto di più a migliaia e migliaia di giovani cronisti in erba, o giornalisti appena avviati alla professione, che non avrebbero più nessun futuro previdenziale certo. 

I giovani colleghi secondo noi sono i più esposti alla crisi dell’Istituto, perché rischierebbero di non avere mai una pensione o una assistenza adeguata.

Intervenga su questo il Quirinale, ma si svegli anche l’Ordine Nazionale dei Giornalisti, la Federazione Nazionale della Stampa, qui è in gioco il futuro non di pochi soltanto, ma di tutta la categoria.

Presidente Carlo Verna, scenda in piazza, facciamoci sentire, schieriamoci muti davanti alla Camera, a rischio di starci anche il giorno di Natale davanti a Montecitorio. 

Qui- e ha ragione il Presidente Franz- c’è in gioco la nostra credibilità e la nostra professione. Dal prossimo gennaio 2021 tutto non sarà più come prima e se il Governo in interviene per l’INPGI sarebbe morte certa. 

Guai a dimenticare che la libertà di stampa in questo Paese, come in tutto il resto del mondo, deve considerarsi sacra, ma per avere una stampa libera c’è anche da assicurare alla stampa un minimo di sopravvivenza e di certezze.

Oggi lo stato comatoso dell’INPGI genera paure, incertezze e angosce diffuse, soprattutto tra professionisti che hanno lavorato 40 anni nei giornali e che oggi rischiamo di vedersi sottrarre risorse proprie e assolutamente legittime perché maturate con anni e anni di versamenti di contributi anche pesanti. 

Se il Governo non interviene, allora si prenda cura dell’INPGI il Capo dello Stato. 

Nessuno meglio di lui sa cosa significa un Paese libero con una stampa assolutamente indipendente da ogni possibile condizionamento o ricatto istituzionale. 

E tutto questo lo scrivo a nome del Gruppo Gino Falleri, di cui mi onoro di far parte e che in questi mesi ha già sottoscritto importanti battaglie di civismo e di deontologia professionale”.


 


Maurizio Pizzuto


 

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