• Quotidiano di informazione
  • giovedì 8 maggio 2025

Denuncia della Confcommercio: “L’illegalità costa al paese 30 miliardi e 197mila posti di lavoro”

 


Costa oltre 30 miliardi di euro l’illegalità nel commercio e nei pubblici esercizi. E mette a rischio 197 mila posti di lavoro regolari. Questa la stima per il 2019 elaborata da Confcommercio in occasione della giornata "Legalità ci piace". In base ai dati raccolti in una indagine nei vari settori, e che tiene conto non solo dei costi correlati ad abusivismo, contraffazione taccheggio ma anche quelli connessi alla criminalità, emerge che le perdite in termini di fatturato ammontino a 30,2 miliardi, pari al 6,4% del fatturato complessivo. Di contro la stima del fatturato delle attività abusive e irregolari ammonta a circa 8,7 miliardi. Ma ecco l’analisi di Confcommercio: “In Italia la contraffazione è in continua crescita: nel 2019 quasi un consumatore su tre (30,5%) ha acquistato un prodotto contraffatto o usufruito di un servizio illegale (+3,7 % rispetto al 2016 e +4,9%  in confronto al 2013). Sul fronte delle imprese del commercio e dei servizi, il 66,7% si ritiene danneggiato (era il 65,1% nel 2016), ma soprattutto il costo dell’illegalità si eleva a oltre 30 miliardi di euro, mettendo peraltro a rischio circa 200mila posti di lavoro. Sono alcuni dei dati più significativi che emergono dall’indagine Confcommercio su illegalità, contraffazione e abusivismo, presentati nell’ambito della Giornata “Legalità ci piace”. Entrando nel dettaglio del capitolo dedicato alla contraffazione, si scopre che è in aumento rispetto al passato l’acquisto illegale di abbigliamento (+9,4% sul 2016), prodotti farmaceutici (+2,8), prodotti di intrattenimento (+1,5), pelletteria (+0,4) e giocattoli (+0,3). In crescita l’utilizzo del web, in prevalenza per  giocattoli (+12,1%), prodotti di pelletteria (+10,5) e capi di abbigliamento (+9). E’ per lo stesso web, d’altronde, che passa gran parte dell’intrattenimento (89% della musica, film, abbonamenti tv, eccetera) e quasi la metà (47,9%) dei servizi turistici (alloggio, ristorazione, trasporti) illegali. Per la maggior parte dei consumatori l’acquisto di prodotti o servizi illegali è sostanzialmente legato a motivi di natura economica (82%) ed è ritenuto “normale” (73%), una tendenza diffusa in prevalenza tra i giovani tra i 18 e i 24 anni. Oltre il 90% dei consumatori, comunque, è consapevole dei rischi dell’acquisto illegale e degli effetti negativi di questo fenomeno.  Il  66,8%, in particolare, è informato sul rischio di incorrere in sanzioni amministrative in caso di acquisto di prodotti contraffatti. Il consumatore “illegale” ha più di 25 anni, risiede principalmente al Sud (per il 43,7%), ha un livello d’istruzione medio-basso (per il  77,2%), ed è soprattutto impiegato, pensionato o operaio (per il 69,7%).  Passando alle le imprese del terziario di mercato, l’indagine evidenzia che i fenomeni criminali percepiti più in aumento sono contraffazione (34,8%), abusivismo (34%), furti (29%) e rapine (25%). La concorrenza sleale (60,8%) e la riduzione del fatturato (37,8%) sono invece gli effetti ritenuti più dannosi. Per quanto riguarda infine la piaga del  taccheggio, il 69,3% delle imprese del commercio al dettaglio ne è stato vittima almeno una volta, un dato più forte nel Nord Ovest (75,5%) e nel Centro (73,6%). Sostanzialmente stabile la percentuale di imprese che ne ravvisano un incremento (24,1% nel 2019 in confronto al 23,2% del 2016). Il 55,8% degli esercizi commerciali, infine, si è dotato di misure anti-taccheggio (+3,2 punti rispetto al 2016) tra dispositivi anti-taccheggio e formazione del personale”.


 

 Commenti

La tua email non verrà pubblicata. Campi richiesti:

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. OK