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  • venerdì 29 marzo 2024

Calzature, per il Made in Italy una disfatta

Confindustria registra per questo comparto di interesse nazionale un crollo del 29,4% della produzione e del 33,1% del fatturato


 


Il comparto calzaturiero in Italia ha sperimentato nel terzo trimestre dinamiche un po’ meno sfavorevoli, ma comunque ancora non positive. E’ quanto emerge dai dati elaborati dal Centro Studi di Confindustria Moda per Assocalzaturifici, che evidenziano nel periodo esaminato cali a doppia cifra nel fatturato delle aziende raggiunte dall’indagine (-26,6%). Solo il 14% degli intervistati ha dichiarato di aver superato, o quantomeno eguagliato, il fatturato del terzo trimestre 2019, mentre più della metà del panel ha denunciato un calo compreso tra il -20 e il -50%. Dati che trovano riscontro nell’indice della produzione industriale di Istat, che ha registrato in luglio-settembre un -17,4%. Il calo da inizio anno resta considerevole, in tutte le variabili.  “I dati cumulati dei primi 9 mesi dell’anno – spiega in una nota Siro Badon, Presidente di Assocalzaturifici – ci mostrano un settore messo a dura prova dall’emergenza sanitaria. Registriamo contrazioni attorno al 20% in volume per consumi interni (-17,8%) e vendite estero (-20,1%), forti arretramenti nella produzione industriale (-29,4%) e una riduzione media di un terzo (-33,1%) nel fatturato delle aziende associate. Flessioni generalizzate, quasi sempre a doppia cifra, sui principali mercati di sbocco, con l’attivo del saldo commerciale che si è ridotto del -18,1%. I primi timidi segnali di rientro alla “normalità” nella domanda, sia internazionale che interna (a settembre export e acquisti delle famiglie italiane avevano eguagliato i volumi dell’analogo mese 2019), rischiano di essere subito annullati dalla seconda ondata pandemica, con gravi ripercussioni sulle capacità di tenuta del settore, che ha visto ridursi ulteriormente nel 2020 il numero di imprese attive (-101 nei primi 9 mesi) e di addetti (sceso di circa 2.600 unità). Considerando anche i produttori di componentistica, i saldi negativi salgono a -231 imprese e -3453 addetti. Il ricorso alla cassa integrazione guadagni ha raggiunto l’ennesimo record (+930% nei primi 10 mesi dell’anno nella filiera pelle, con +1267% ad ottobre). Forte è la preoccupazione per i mesi a venire”.


 


 

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