• Quotidiano di informazione
  • martedì 29 aprile 2025

Conferenza dei donatori, al Libano 250 milioni di euro per la ricostruzione e le emergenze sociali

 


Saranno stanziati 250 milioni di euro per aiutare il Libano nella ricostruzione dopo l’esplosione che ha devastato Beirut il 4 agosto. Lo hanno deciso i leader mondiali riuniti in videoconferenza dal presidente francese Emmanuel Macron con il sostegno dell’Onu. I leader, tra i quali il presidente americano Donald Trump e il quello del Consiglio europeo Charles Michel, hanno risposto alla chiamata del Papa che aveva chiesto generosità, e a quella di Macron dalla residenza estiva di Fort Bregancon e hanno convenuto sul fatto che gli aiuti devono essere consegnati il prima possibile "direttamente" alla popolazione libanese. Questo era uno dei nodi alla vigilia della videoconferenza. Con il Libano già preda di una profonda crisi economica e politica, nessun Paese donatore aveva intenzione di firmare un assegno in bianco. Per questo, è stato deciso, gli aiuti saranno gestiti dall’Onu attraverso le sua agenzie in totale "trasparenza" e consegnati "direttamente" alla popolazione. Inoltre, è stata ribadita la richiesta di un’inchiesta indipendente sul disastro avvenuto al porto di Beirut. Intanto il governo ha promesso un’indagine sul disastro, ma la fiducia è ai minimi. Sia la popolazione sia vari attori internazionali, tra cui Onu e Ue, hanno chiesto che l’inchiesta sia indipendente. Dalle autorità di Beirut è arrivato un secco no. Gli sforzi di ricostruzione sono enormi, nel Paese che era già economicamente in ginocchio, e oggi (domenica) si è svolta la conferenza internazionale dei donatori. Sullo sfondo un enorme interrogativo: come garantire che milioni di dollari non vengano sviati e sottratti, in un Paese famigerato per il denaro ’scomparso’, i progetti di infrastrutture invisibili, la trasparenza inesistente? Anche perché il porto dov’è avvenuta l’esplosione era il cuore dell’economia basata sulle importazioni, nonché una fonte di mazzette così lucrativa che le fazioni politiche erano disposte a spartirsela perché tutti ne traessero vantaggio.


 

 Commenti

La tua email non verrà pubblicata. Campi richiesti:

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. OK