• Quotidiano di informazione
  • domenica 4 maggio 2025

Lettera Ue all’Italia, ecco le motivazioni e la spiegazione di Moscovici

Quella inviata dalla Commissione all’Italia “è una lettera fattuale, che bisogna prendere sul serio; c’è il rischio di una deviazione significativa, e siamo obbligati a rilevarlo. Ma non ne traiamo conseguenze procedurali, tipo la richiesta di sottoporre un altro bilancio, o di rimettere in causa questo o quel punto”. Lo ha detto il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici, a margine della sessione plenaria dell’Europarlamento a Strasburgo, in relazione alla lettera che la Commissione europea ha inviato al governo italiano chiedendo chiarimenti sulla manovra finanziaria”. L’Italia, come altri paesi, ha rilevato Moscovici, si trova “in uno stato di crescita debole”; ci sono le previsioni di altre istituzioni, e quelle della Commissione che saranno pubblicate il 7 novembre “che dicono che la crescita è piatta o nulla. E’ la situazione dell’Italia e dell’Eurozona nel suo insieme”.


A questo proposito, al Consiglio Ecofin informale di Helsinki, il mese scorso, ha ricordato il commissario, “abbiamo avuto una prima discussione sulla ‘fiscal stance’, l’approccio di bilancio dell’Eurozona nel suo insieme. E noi abbiamo detto ciò che la Commissione dice da tempo: che in una situazione in cui ci fosse un rallentamento più marcato di quello di oggi, ci vorrà una risposta di bilancio differenziata: i paesi, come l’Italia, con un livello molto alto di debito dovranno avere una politica seria, che però non vuol dire austera; altri paesi come la Germania o l’Olanda, che hanno margini di bilancio molto più importanti, dovranno utilizzarli per la crescita. Per la loro crescita, perché anche la Germania rallenta, e per la crescita dell’insieme dell’Eurozona”. Perché, ha sottolineato Moscovici, “bisogna ora rafforzare la crescita potenziale”.


La manovra italiana “sarà esaminata nelle procedure ulteriori del semestre europeo, e dunque avremo occasione lungo tutto il semestre di riparlarne, e assicurarci che il bilancio, così come è stato proposto, sia debitamente attuato. Bisogna prima di tutto approvarlo, e poi dargli esecuzione in condizioni serie”. Quanto al rischio di “deviazione significativa”, ha osservato il commissario, “è un termine preciso nella gradazione sottile delle disposizioni del patto di stabilità”.


“Pensavo davvero – ha ricordato Moscovici – che questa lettera sarebbe stata il mio ultimo atto di commissario al bilancio, ma mi sbagliavo. Invece, ci rivedremo il 7 novembre”, quando la Commissione presenterà alla stampa le sue previsioni economiche d’autunno. Insomma, “sarà ancora questa Commissione che avrà il compito di dare i suoi pareri sui bilanci degli Stati membri a novembre, e sarà in quel momento che conosceremo il parere definitivo su questo bilancio”.


“Intanto – ha avvertito il commissario -, ci attendiamo che questa lettera sia presa sul serio, perché indica un certo numero di problemi, di segnali di allerta, perché dà dei suggerimenti seri. Per il resto – ha concluso Moscovici -, continuiamo ad avere scambi con l’Italia, e la prossima Commissione, che finirà un giorno per entrare in funzione, avrà il compito di dare seguito a tutto questo nel semestre europeo successivo, nel 2020”.


La lettera e le reazioni “Forniremo tutti i chiarimenti a Bruxelles, non siamo preoccupati”. Lo ha assicurato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, rispondendo – a margine dell’assemblea di Confesercenti – a una domanda sulla lettera inviata dalla Commissione Europea al governo a proposito della manovra economica. La Commissione europea ha inviato oggi al ministro italiano dell’Economia, Roberto Gualtieri, una lettera in cui si chiede di notificare entro il 23 ottobre “ulteriori informazioni sulla precisa composizione dei cambiamenti nel bilancio strutturale e degli sviluppi della spesa pubblica prospettati nel Documento programmatico di bilancio (Dbp, ndr) per il 2020”.


“Queste informazioni – continua la lettera, a firma del vicepresidente della Commissione europea per l’euro, Valdis Dombrovskis, e del commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici – ci aiuteranno a determinare se vi sia un rischio di deviazione significativa dagli aggiustamenti di bilancio raccomandati nel 2020 e nel passaggio fra il 2019 e il 2020”.


“Le scriviamo per chiedere chiarimenti sul rispetto dei requisiti del ‘braccio preventivo’ del Patto di stabilità e di crescita da parte dell’Italia per il 2020”, spiegano i due commissari nella lettera. Nel braccio preventivo del Patto ci sono tutti gli Stati membri che non sono stati sottoposti a procedura per deficit eccessivi.


Il Dbp italiano “prospetta un cambiamento nel bilancio strutturale per il 2020 che comporta un peggioramento dello 0,1 per cento del Pil”, mentre la Commissione aveva raccomandato “un miglioramento strutturale dello 0,6 per cento del Pil”. Inoltre, il Dbp italiano prevede una crescita nominale della spesa pubblica primaria dell’1,9 per cento, a fronte della raccomandazione di una riduzione di almeno lo 0,1 per cento, continuano i due commissari.


“Complessivamente, questi elementi sembrano non essere in linea con i requisiti di politica di bilancio che erano stati fissati dalla raccomandazione del Consiglio Ue del 9 luglio 2019, perché indicano un rischio di deviazione significativa nel 2020 e nel passaggio dal 2019 al 2020, dallo sforzo di bilancio raccomandato”, prosegue la lettera, aggiungendo inoltre che “il programma dell’Italia non rispetta il ‘benchmark’ della riduzione del debito nel 2020”.


 

 Commenti

La tua email non verrà pubblicata. Campi richiesti:

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. OK