Cashback, le critiche in una lettera della Banca Centrale Europea al nostro Paese
Con una lettera firmata Yves Mersch, membro esecutivo della Bce, l’Eurotowercritica il governo italiano sul Cashback, poiché sembrerebbe un disincentivo ai contanti e tutto ciò che riguarda le banconote è gestito dalla stessa Banca centrale. Il ministro Gualtieri è chiamato, dunque, a dimostrare che l’operazione sia in effetti uno strumento anti evasione e, soprattutto, è chiamato a non fare più operazioni di questo tipo senza avvisare la Bce.
Nel ricapitolare tutta l’operazione Cashback, la Bce tira fuori anche i dubbi che riguardano il piano messo a punto dal governo Conte. "Le limitazioni di pagamento in banconote, decise dagli Stati membri per motivi d’interesse pubblico, non sono incompatibili con il corso legale delle banconote in euro, a condizione che esistano altri mezzi legali di estinzione dei debiti pecuniari". Gli altri mezzi legali possono essere appunto i pagamenti elettronici ma anche in questo la Bce esprime perplessità soprattutto perché possono esserci degli oneri aggiuntivi proprio legati alle monete elettroniche. Il contante poi, ricorda la Bce, "agevolano l’inclusione dell’intera popolazione nell’economia consentendo a qualsiasi soggetto di regolare in contanti qualsiasi tipo di operazione finanziaria". In sostanza, non tutti possono permettersi un bancomat con conto corrente o una carta di credito. "Pertanto - scrive la Bce -, sarebbe necessario dimostrare che le limitazioni che incidono sul corso legale delle banconote in euro siano efficaci per conseguire le finalità pubbliche (lotta all’evasione ndr) che legittimamente si intende raggiungere attraverso tali limitazioni. Dovrebbe quindi sussistere una chiara prova che il meccanismo di cashback consenta, di fatto, di conseguire la finalità pubblica della lotta all’evasione fiscale". Il governo viene quindi non bocciato ma rimandato, dovrà quindi dimostrare carte alla mano che l’evasione fiscale (molto alta in Italia) sarà colpita dal cashback. Ma comunque la lettera della Bce termina con una bacchettata dolorosa: "Le autorità nazionali sono tenute a consultare la BCE su progetti di disposizioni legislative che rientrino nelle sue competenze, comprese, in particolare, quelle relative a mezzi di pagamento. La Bce apprezzerebbe che le autorità italiane tenessero in debita considerazione i rilievi che precedono adempiendo in futuro al proprio obbligo di consultare la BCE". In sostanza, la prossima volta avvisateci prima.
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