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  • venerdì 2 maggio 2025

Presidi polizia cantieri Tav: Consap chiede presenza di autoambulanza e medico per il soccorso ai poliziotti, per ogni turno di servizio

 


“Una guerriglia lunga un decennio, che la politica sta solo a guardare”, questo è ormai divenuta il corridoio alpino dell’alta velocità, dove dal 2011 i poliziotti fronteggiano gli attivisti che, infiltrati da professionisti del disordine, puntano a sabotare i cantieri.


Uno stillicidio di scontri, che richiama personale di polizia da molti reparti mobili, lunghi giorni e notti al freddo per fare in modo che gli operai non trovino sorprese sgradite alla ripresa dei lavori. La scelta politica è ben chiara andare avanti con i lavori perché ce lo chiede l’Europa e strizzare l’occhio all’attivismo perché porta consenso, un sandwich in cui restano schiacciati i poliziotti costretti a reagire ma senza eccessi e magari prendersi “simpaticamente” sassate e bombe carta.


Ormai questo é l’andazzo e i poliziotti ne sono consapevoli e senza alcun tentennamento continuano a fare il loro lavoro, ma è certo che neppure i più disincantati fra di loro, si sarebbero aspettati che in caso di ferimento non avrebbero potuto contare neppure su uno straccio di ambulanza, soprattutto dopo aver visto alzarsi in volo l’elisoccorso quando a rimetterci è toccato a qualche attivista; eppure è quello che è accaduto al presidio di Giaglione dove, una volta che i colleghi avevano portato giu a spalla da un costone pericolosissimo un collega ferito, non hanno trovato, non diciamo un medico, ma neppure un mezzo idoneo per il soccorso e la prima assistenza, da qui lo scandaloso trasporto in carriola.


La Consap ritiene indispensabile garantire al personale, impiegato negli impervi boschi della Val di Susa, almeno nei presidi, un mezzo di soccorso ed un medico a disposizione per l’intero turno di servizio, lo abbiamo chiesto per iscritto al nostro Ministro e lo chiediamo al Governo – chiosa il Segretario Generale Nazionale della Consap Cesario Bortone – perché la politica, che ha scelto di non scegliere da che parte stare, non può esimersi dal garantire ai poliziotti almeno le minime strutture di primo soccorso, che siano efficienti e il più possibile vicine ai teatri di guerriglia.


 

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