Napoli, 15enne muore nel conflitto a fuoco con un carabiniere che era stato rapinato. Devastato dai parenti del giovane il Pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini
Un 15enne ha perso la vita ieri sera a Napoli mentre stava tentatando di rapinare un carabinieri libero dal servizio ed in abiti civili. Nel corso dell’aggressione il militare si sarebbe opposto, qualificandosi e reagendo all’attacco del ragazzo. Immediatamente dopo ne è nata una sparatoria dove il quindicenne ha avuto la peggio. Il ragazzo è stato raggiunto, secondo quanto riferito dai soccorritori, da colpi di pistola al torace ed alla testa. Portato all’ospedale Pellegrini è deceduto poco dopo il ricovero. Immediatamente dopo il Pronto soccorso è stato raggiunto dai parenti della vittima che lo hanno letteralmente devastato. Le autorità sanitarie sono state costrette a chiuderlo e a trasferire tutti i pazienti in attesa di ricovero, in altri nosocomi della città. Ecco il comunicato del Presidio ospedaliero: "La notte scorsa, dopo il decesso di un minorenne arrivato in pronto soccorso con ferita da arma da fuoco, il Pronto soccorso del presidio ospedaliero dei Pellegrini è stato devastato dai familiari e amici del ragazzo. Un fatto gravissimo per il quale esprimo solidarietà a tutti i nostri dipendenti che ancora una volta sono stati vittime di insulti e minacce, e ancora una volta hanno continuato, nonostante tutto, a prestare assistenza ai pazienti". Queste le parole del direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva, il quale durante il sopralluogo nell’ospedale del centro antico ha constatato "gli ingenti danni ad arredi e attrezzature" e "l’assenza di condizioni igienico-sanitarie" determinata da quanto accaduto. "Sono stato costretto – ha detto ancora Verdoliva - a chiudere il Pronto Soccorso. Quanto è accaduto ha di fatto creato condizioni che impediscono lo svolgimento delle attività assistenziali di emergenza in condizioni di sicurezza, sia per i pazienti che per gli operatori".
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