Maltempo, critica la situazione nel nord del Paese

Critica la situazione nel Modenese per l’alluvione provocata dal crollo di un argine sul fiume Tanaro
Resta critica la situazione nel modenese, dove il Tanaro ha rotto gli argini per oltre un centinaio di metri, provocando l’alluvione che ha praticamente messo in ginocchio numerosi centri abitati e cascinali. Per tutta la notte tecnici ed operai inviati dalla Regione Emilia Romagna, hanno lavorato con escavatori e camion per ripristinare l’argine crollato per la furia delle acque. Nella notte si sono concluse le evacuazioni di abitanti nella zona tra Gaggio e Nonantola. I Vigili del Fuoco, hanno fatto sapere che rinforzi sono arrivati con alcune sezioni operative dalla Toscana e dal Piemonte. La rottura dell’argine è avvenuta nel territorio comunale di Castelfranco Emilia, a poca distanza da Nonantola e da Modena Sono state predisposte, nel rispetto della normativa vigente relativa all’emergenza covid, tre strutture dedicate all’accoglienza di eventuali sfollati: il PalaReggiani, la Palestra delle Scuole Guinizelli e la Palestra delle Scuole "Rosse". E’ chiuso un tratto della ferrovia tra Castelfranco e Modena e sono state chiuse alcune strade: via Bonvino, via Viazza e via Tronco, che sono sott’acqua. Sul posto vigili del fuoco e protezione civile per assistere la popolazione.
Veneto, il Mose salva Venezia, ma è emergenza in gran parte della Regione
E’ rimasto sempre sollevato, anche durante la notte, il sistema di barriere del Mose, e così ha evitato che su Venezia si verificassero tra ieri e oggi due punte di acqua alta di 130 centimetri. Le schiere di paratoie, eccetto per l’abbassamento Malamocco, per il transito di alcune navi, è statoin funzione da quasi da 40 ore consecutive. Ha evitato per Venezia una pesante alta marea. Dopo il picco di +130, il livello è rimasto sopra il metro e 10 per oltre 3 ore. Il Mose rimane in funzione, anche perché è prevista un’altra massima di 135 centimetri, verso le 15. Purtroppo la situazione è critica in altre parti della Regione. Una ventina di persone residenti nella frazione di Settecà e a Torri di Quartesolo (Vicenza) sono state portate in salvo dai vigili del fuoco dopo che l’esondazione della roggia Caveggiara. In alcuni punti l’acqua ha raggiunto oltre un metro d’altezza, allagando i piani bassi delle abitazioni. Le squadre intervenute da Vicenza, Verona e Rovigo con oltre 30 operatori tra cui gli operatori Speleo Alpino Fluviali, hanno lavorato per portare fuori dalle case tutte le persone che si trovano già in sicurezza nei piani alti. Sono oltre 140 gli interventi dei vigili del fuoco, la gran parte. Belluno con circa 50 interventi la provincia più colpita. Interventi per rimozione ostacoli e piante nel Comelico Superiore, Domegge, Quero, Santo Stefano e Cortina dove sono state rimosse anche molte autovetture per ingombri della sede stradale. A Cherz di Arabba intervento di una squadra dei vigili del fuoco e di Terna per la caduta di un cavo di un elettrodotto. Una frana ha interrotto la strada a Mezzo canale val di Zoldo. Danni d’acqua nel Feltrino e a Longarone. Vicenza, oltre 35 interventi in tutta la provincia. Operazioni delle squadre dei vigili del fuoco per rimozione ostacoli e alberi pericolanti: a Valli del Pasubio, Recoaro, Caltrano, Bassano del Grappa, Asiago. Questa mattina intervento a Vicenza a Ponte Furo di tre squadre tra cui l’autogrù e i sommozzatori per un albero incastratosi sotto il ponte. Intervento nel primo pomeriggio a Isola Vicentina sempre dei sommozzatori dei vigili del fuoco con l’autogrù e l’autoscala per mettere in sicurezza una piattaforma andata con le ruote in acqua per l’innalzamento del torrente Orolo.
Interventi per danni d’acqua: ad Arcugnano, Gallio, Cogollo, Schio, Asiago. Smottamenti a Breganze e Solagna. Treviso, la notte scorsa intervento di una squadra dei vigili del fuoco per portare in salvo una coppia rimasta bloccata da una tormenta di neve a Cima Grappa. Interventi anche nel veneziano per la messa in sicurezza di piante ed elementi pericolanti.
Rischio idrogeologico massimo livello di allerta in Friuli Venezia Giulia
Resta ’rosso’ lo stato di allerta meteo in Friuli Venezia Giulia e si estende la fascia interessata dal maltempo andando a colpire anche la zona centro orientale della regione. Si intensifica inoltre il rischio idraulico nell’area del pordenonese. A darne notizia il vicegovernatore della Regione con delega alla Protezione civile Riccardo Riccardi. "Al momento - spiega Riccardi - non ci sono state situazioni di rilievo ma ci aspettiamo dalla serata una intensificazione dei fenomeni con un incremento delle precipitazioni dovute a un aumento del vento di scirocco. Le piogge cadute nella notte a cui si sommeranno quelle delle prossime ore ci portano a incrementare il livello di criticità idraulica nell’area pordenonese, che da arancione passerà a rossa. Nel Friuli occidentale resta rosso anche il livello della criticità idrogeologica. Un cambio di scenario, con un peggioramento, è previsto anche per l’area C che riguarda la parte centro orientale della regione dove ad inasprirsi sarà la criticità idraulica, che passerà da gialla ad arancione". La Protezione civile ha quindi ha aggiornato l’allerta meteo diramata nelle ultime ore.
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