L’Istat lancia un serio allarme: "Nel 2021 le nascite scenderanno sotto quota 400mila"

La demografia dell’Italia potrebbe risentire della paura provocata da COVID-19 e delle incertezze della fase economica, portando le nascite sotto quota 400mila. Lo afferma in un’intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera il presdente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo.
“In Italia abbiamo una tendenza che dura dal 2009, con un calo di circa un quarto delle nascite da allora. Già gennaio 2020, prima della pandemia, ha un calo dell’1,5 per cento rispetto a un anno prima. Vedremo dai dati di dicembre quanto la paura avrà inciso a partire da marzo. Contano anche l’incertezza sul lavoro e le difficoltà della vitua quotidiana, che inducono le persone a posticipare il momento di avere un figlio fin quando diventa magari tardi. Fare previsioni è difficile, ma temo che nel 2021 potremmo scendere sotto le 400mila nascite”, spiega il capo dell’istituto statistico italiano.
La situazione è preoccupante, anche perché le nascite stanno diminuendo anche nella popolazione straniera. “L’immigrazione oggi porta 62mila nati all’anno, dopo essere arrivata a 80mila”, spiega Blangiardo, che vede anche un calo strutturale: “I nati all’apice del baby boom oggi hanno 56 anni. Le generazioni in età riproduttiva saranno sempre più ristrette”.
La conseguenza di questa curva demografica deve essere un ripensamento del welfare. “Dovviamo rendere compatibili lavoro e maternità, con un maggiore coinvolgimento dei padri”, spiega il presidente dell’Istat. Ma questo non basta. “Oggi abbiamo – spiega Blangiardo – 33 ultrasessantacinquenni ogni cento soggetti in età attiva. Tra trenta o quarant’anni questo numero raddoppia, dunque raddoppia anche la fetta delle pensioni in proporzione al prodotto interno lordo. A quel punto o raddoppiamo la torta, ma sappiamo che non è così semplice oppure dovremmo tagliare altre cose, è inevitabile. Questa è la guerra tra poveri che sarebbe bene evitare. Ormai c’è una certa consapevolezza del problema. Ma anche resistenza nel prendersi la responsabilità di fare qualcosa per risolverlo”.
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