• Quotidiano di informazione
  • mercoledì 30 aprile 2025

Camorra, disarticolato a Roma e nel Lazio il clan Senese. Arresti, 22 e Decreto preventivo di sequestro da 15 milioni di euro

Blitz della Guardia di finanza e della Squadra mobile della polizia contro gli affari a Roma del clan di Camorra della famiglia Senese. Dalle prime ore di martedì mattina, militari del Nucleo Speciale Polizia Valutaria e gli investigatori della polizia di Stato hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari: 16 in carcere, sei ai domiciliari e 6 obblighi di dimora. L’operazione è stata condotta con il coordinamento della Direzione distrettuale Antimafia. E’ stato emesso un decreto di sequestro preventivo beni per circa 15 milioni di euro, che coinvolge la catena di ristoranti ‘Da Baffo’ molto noti nella zona di Roma est.  Gli indagati, primo il boss Michele Senese di 63 anni, sono stati ritenuti responsabili, a vario titolo e in concorso, di estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti, con l’aggravante di aver agito con metodo mafioso agevolando la galassia criminale della camorra campana che, dalla terra di origine, si è delocalizzata, a partire dagli anni ’80, anche nel Lazio e in altre regioni italiane.


Gli affari del boss andavano dalla Svizzera, ai vestiti ed ai ristoranti


Michele Senese, attraverso il figlio Vincenzo, ha dato avvio, dopo gli arresti di alcuni partners commerciali romani attivi nel settore delle auto, a consistenti investimenti, per circa 500 mila euro, nel commercio all’ingrosso dell’abbigliamento, mediante società ubicate in provincia di Frosinone e Verona. 


Ulteriori 400 mila euro sono stati reimpiegati in Lombardia attraverso il supporto di due imprenditori operanti al Nord Italia, ma di origine campana, e che secondo perfettamente consapevoli dell’origine dei fondi. I fondi illeciti sono stati utilizzati, tra l’altro, per acquistare partite di capi d’abbigliamento, con marchi molto diffusi tra i giovani. 


Secondo i magistrati della Dda la famiglia di Michele Senese aveva cambiato strategia e questa condotta era stata decisa dal capo famiglia Michele. Altre somme illecite, quantificate in 1 milione di euro, dapprima trasferite in Svizzera e gestite attraverso due soggetti giuridici esteri appositamente costituiti da un colluso imprenditore italiano residente in Svizzera, sono state impiegate per finanziarie attività imprenditoriali di una società milanese (con unità operative in Campania) riconducibili a persone contigue al clan. 


Le indagini hanno fatto emergere significativi collegamenti e flussi finanziari illeciti da e verso il paese elvetico – si aggiunge – con inquinamenti di settori dell’economia lombarda e veneta, frutto dell’interposizione di società costituite ad hoc nel Nord Italia dove immettere nel circuito economico legale risorse finanziarie di origine criminale.


Il Gip Annalisa Marzano: Michele Senese capo indiscusso della gang criminale


“La caratura criminale di Michele Senese non solo è storicamente consolidata nel territorio della capitale ma è descritta in tutta la sua potenzialità nelle conversazioni captate. Tutti i famigliari si recavano al cospetto di Michele Senese per rendere conto, periodico, degli affari di famiglia. I componenti della famiglia, anche quelli residenti in Campania, raggiungevano il domicilio di Vincenzo Senese, per conferire con Michele Senese il quale rimane il capo assoluto e indiscusso dell’organizzazione criminali”. Così scrive in un passo dell’ordinanza di custodia cautelare per l’operazione ‘Affari di famiglia’ il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Roma, Annalisa Marzano. 


A parere del magistrato le investigazioni “hanno permesso di svelare che perfino il regime carcerario appare inidoneo a recidere i contatti di Senese con il territorio su cui esplica il proprio dominio criminale. Tale evidenza impone il ricorso al regime cautelare della custodia in carcere ritenendo ogni altra misura certamente inadeguata allo scopo”. E poi si spiega: “che l’equilibrio psicofisico di Michele Senese” non è “inficiato da patologie psichiatriche, strumento cavalcato da Senese in trascorse vicende giudiziarie, smentite proprio dal tenore di numerosi dialoghi intercettati nel corso delle indagini che hanno invece dimostrato lucidità, freddezza e piena coscienza e consapevolezza delle sue opere”.


Silipo (Squadra Mobile): Indagini sui Senese è strategica


E’ “un’indagine strategica che dimostra come la famiglia Senese sia tra le più importanti ad agire con metodo camorristico qui a Roma”. Così Luigi Silipo, capo della Squadra mobile di Roma, in merito all’indagine ‘Affari di famiglia’ nel corso di un incontro con la stampa. “Qui si tratta di una famiglia storicamente radicata su Roma dove insistono notevoli interessi. È una di quelle famiglie che investono, riciclano i capitali, facendo leva e sfruttando la loro folle convinzione che a Roma sia possibile nascondersi tra la vastità del territorio e le varie zone della città. Si sbagliano e le indagini lo dimostrano”.


Il figlio del boss arrestato in un Resort in Salento


Gli investigatori della Squadra mobile della polizia di Roma e della Guardia di finanza hanno arrestato Vincenzo Senese, 43 anni, primogenito del boss di Camorra Michele, in un resort di lusso in Puglia, a Marina di Ugento. L’uomo è tra i 16 soggetti nei cui confronti è stata emessa una ordinanza di custodia cautelare in carcere. Secondo gli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia di Roma Vincenzo Senese ‘curava’ gli interessi della famiglia nella Capitale ed era solito spendere migliaia di euro a settimana in strutture stellate e ristoranti.


Tra gli arrestati anche il fratello della parlamentare Monica Cirinnà


Tra le persone per cui è stata eseguita una ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’inchiesta sugli affari romani riferibili al boss di Camorra Michele Senese c’è anche Claudio Cirinnà, 54 anni, fratello della parlamentare del Pd, Monica Cirinnà. Secondo quanto spiegato nel corso di un incontro con la stampa gli inquirenti hanno spiegato che Claudio Cirinnà è stato coinvolto in uno degli affari per reinvestire il capitale illecito del clan. Nei confronti dell’uomo, che in passato è stato coinvolto in una vicenda di traffico di carburante, è stata emessa ordinanza di custodia cautelare in carcere.


I ringraziamenti della Raggi a Dda e Guardia di Finanza


“Grazie a Dda di Roma, Gdf e Polizia di Stato per vasta operazione contro clan Senese. A Roma non c’è spazio per camorra e mafie. Noi #ATestaAlta sempre al fianco dei cittadini onesti. #FuoriLaMafiaDaRoma”. Lo scrive la sindaca di Roma Virginia raggi su Twitter.


 

 Commenti

La tua email non verrà pubblicata. Campi richiesti:

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. OK